Quasi un anticipo degli appuntamenti di settembre per salutare e ringraziare il cardinale Dionigi e accogliere il nuovo arcivescovo Angelo. I diecimila giovani milanesi della Gmg presenti in Fiera a Madrid hanno pregato, ascoltato e fatto festa ai due porporati. Un momento storico per la Diocesi di Milano, un momento autentico di Chiesa
di Davide MILANI
I diecimila giovani ambrosiani della Gmg, presenti in Fiera a Madrid lo scorso 19 agosto, hanno pregato, ascoltato e fatto festa ai due porporati: per salutare e ringraziare il cardinale Dionigi e accogliere il nuovo arcivescovo Angelo. Un momento autentico di Chiesa, un anticipo gioioso degli appuntamenti di settembre. Infatti, il saluto alla Diocesi del cardinale Dionigi Tettamanzi sarà il prossimo 8 settembre in Duomo, mentre l’ingresso del nuovo arcivescovo, il cardinale Angelo Scola, è fissato per il 25 dello stesso mese. Ma la scioltezza, l’immediatezza e la schiettezza tipiche dei giovani hanno anticipato di un mese, a Madrid, sia il ringraziamento a chi ha guidato la Diocesi negli ultimi 9 anni, sia il passaggio di consegne tra i due cardinali, sia il benvenuto al nuovo pastore che la guiderà per i prossimi anni.
Quella di Madrid è stata una festa spontanea, senza retorica, senza rimpianti per il passato e senza paure per il futuro: semplicemente un momento d’incontro, una preghiera sentita, una matura e autentica esperienza di Chiesa, un bel momento della vita della Diocesi ambrosiana da ricordare e da imitare. Atteso dai ragazzi e dai preti che li accompagnavano in questa avventura spagnola, l’incontro è avvenuto al termine della terza mattinata della Giornata mondiale della gioventù dedicata alla catechesi, alla preghiera personale e alla Messa.
A introdurre l’incontro il responsabile diocesano della Pastorale giovanile, monsignor Severino Pagani, mentre il coro intonava canti festosi. Poi due giovani si sono alternati nella lettura di brani tratti dagli scritti del cardinale Tettamanzi («Cari giovani, cercate per la vostra vita e per il mondo solo ciò che è vero, buono e bello, costruite la strada del dialogo con tutti…») e del cardinale Scola («Il mio cuore ha già fatto spazio a tutti e a ciascuno. Ho bisogno di voi e del vostro affetto… Vorrei comunicarvi la bellezza, la verità e la bontà di Gesù, l’unico scopo della Chiesa»).
Poi è toccato ai due Cardinali far sentire la loro voce. Tettamanzi era emozionato e sorridente; il tono di voce molto alto, quasi a voler raggiungere tutti di persona e farsi sentire senza microfono: «Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Sono le parole che ho rivolto alla Diocesi quando ho annunciato il nome del nuovo vescovo, Angelo Scola. Ora che è qui davanti a me e a voi le ripeto, certo che tutti le diranno con me: Benedetto colui che viene nel del Signore». E rivolto ai giovani che sottolineavano con un fragoroso applauso il loro consenso: «Il cardinale Scola è un dono del cuore di Dio, è un dono preziosissimo a tutti noi che ci fa il Santo Padre. È un dono che accogliamo con fede. Siamo pronti a seguirlo: ci condurrà alla sorgente della nostra fede, al Signore Gesù». Poi, rivolgendosi al confratello, la voce si è fatta confidente: «Carissimo, ti dico la pienezza del mio affetto. Continua a guidare il cammino della Chiesa ambrosiana affinché sia sempre evangelica, santa e stia in mezzo al mondo. E ti domando, con umiltà e passione, di voler bene più di me ai giovani. Perché sono giovani…».
Mentre le parole sfumavano in un prolungato applauso, il cardinale Scola si è avvicinato al predecessore abbracciandolo. Con voce commossa, anche lui ha toccato le corde della confidenza: «Da quando il Papa mi ha detto di venire in mezzo a voi, mi viene spesso da commuovermi. Sarà segno che sto diventando vecchio… Ma io voglio restare con il cuore giovane. Per questo ho bisogno di voi tutti cari giovani e di te don Dionigi». Poi, incrociando lo sguardo dei giovani, li ha spronati a perseverare nel loro cammino di fede: «In ogni difficoltà della vita, in ogni prova, ricordate sempre che voi valete di più. Tu vali di più, in ogni circostanza della vita, favorevole e sfavorevole. Con l’aiuto dei cardinali Tettamanzi e Martini, con l’aiuto di don Severino Pagani e di tutta la Pastorale giovanile, con tutti i sacerdoti che vi accompagnano noi vogliamo restare attaccati a questa salda roccia che è Gesù Cristo».
Anche il suo intervento è stato più volte interrotto dagli applausi. «Non c’è niente di più bello, niente che renda più felice dei rapporti umani alla vostra età. Se non facessi ogni giorno anch’io questa esperienza di felicità non potrei essere qui. Seguiamo insieme il Signore, insieme in tutte le parrocchie e le aggregazioni, negli oratori. E aiutate il vostro vescovo a camminare così».
Il rito finale dell’incontro ha assunto i toni accesi della «ola» che ha avvolto i due Cardinali in un abbraccio corale che faticava a sciogliersi. Certamente quell’abbraccio si ripeterà in Duomo l’8 settembre per il grazie al cardinale Tettamanzi e il 25 per il benvenuto al nuovo arcivescovo Angelo.