SETTIMANA DELLA XIII DOMENICA DOPO PENTECOSTE

MARTEDÌ

 

 

LETTURA

Lettura del libro di Esdra 8, 24-33a. 34. 36 – 9, 4

 

In quei giorni. Io Esdra ho scelto dodici tra i capi dei sacerdoti: Serebia e Casabia e con loro dieci loro fratelli; ho pesato per loro l’argento, l’oro e i vasi, l’offerta per il tempio del nostro Dio fatta dal re, dai suoi consiglieri, dai suoi capi e da tutti gli Israeliti che si trovavano da quelle parti. Ho pesato dunque nelle loro mani seicentocinquanta talenti d’argento, vasi d’argento per cento talenti, cento talenti d’oro, e inoltre venti coppe d’oro per mille dàrici e due vasi di bronzo pregiato e lucente, preziosi come l’oro. Ho detto loro: «Voi siete consacrati al Signore e i vasi sono cosa sacra; l’argento e l’oro sono offerta spontanea al Signore, Dio dei nostri padri. Abbiatene cura e custoditeli, finché non li peserete davanti ai preposti dei sacerdoti e dei leviti e ai preposti di casato d’Israele a Gerusalemme, nelle stanze del tempio del Signore». Allora i sacerdoti e i leviti presero in consegna il carico dell’argento e dell’oro e dei vasi, per portarli a Gerusalemme nel tempio del nostro Dio.

Il dodici del primo mese siamo partiti dal fiume Aavà per andare a Gerusalemme e la mano del nostro Dio era su di noi: egli ci ha liberato dagli assalti dei nemici e dei briganti lungo il cammino. Siamo arrivati a Gerusalemme e ci siamo rimasti tre giorni. Il quarto giorno è stato pesato l’argento, l’oro e i vasi nel tempio del nostro Dio; il numero e il peso corrispondeva in tutto e il peso totale fu registrato in quel momento.

Quindi consegnarono i decreti del re ai sàtrapi del re e ai governatori dell’Oltrefiume, i quali iniziarono a proteggere il popolo e il tempio di Dio.

Terminate queste cose, sono venuti da me i preposti per dirmi: «Il popolo d’Israele, i sacerdoti e i leviti non si sono separati dalle popolazioni locali, per quanto riguarda i loro abomini, cioè da Cananei, Ittiti, Perizziti, Gebusei, Ammoniti, Moabiti, Egiziani, Amorrei, ma hanno preso in moglie le loro figlie per sé e per i loro figli: così hanno mescolato la stirpe santa con le popolazioni locali, e la mano dei preposti e dei governatori è stata la prima in questa prevaricazione». All’udire questa parola, stracciai il mio vestito e il mio mantello, mi strappai i capelli del capo e la barba e mi sedetti costernato. Quanti tremavano per i giudizi del Dio d’Israele su questa prevaricazione dei rimpatriati, si radunarono presso di me. Ma io sedevo costernato, fino all’offerta della sera.  

 

 

SALMO

Sal 101 (102)

 

             ® Un popolo nuovo darà lode al Signore.

 

Signore, ascolta la mia preghiera,

a te giunga il mio grido di aiuto.

Non nascondermi il tuo volto

nel giorno in cui sono nell’angoscia.

Tendi verso di me l’orecchio,

quando t’invoco, presto, rispondimi! ®

 

Ti alzerai e avrai compassione di Sion:

è tempo di averne pietà, l’ora è venuta!

Poiché ai tuoi servi sono care le sue pietre

e li muove a pietà la sua polvere. ®

 

Questo si scriva per la generazione futura

e un popolo, da lui creato, darà lode al Signore:

perché si proclami in Sion il nome del Signore

e la sua lode in Gerusalemme. ®

 

 

VANGELO

Lettura del Vangelo secondo Luca 13, 18-21

 

In quel tempo. Il Signore Gesù diceva: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? È simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettò nel suo giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi rami».

E disse ancora: «A che cosa posso paragonare il regno di Dio? È simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».

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