ALL’INGRESSO
Signore, non distruggere la tua alleanza
perché la tua destra l’ha sancita;
mostraci la tua misericordia:
abbiamo peccato, ti chiediamo perdono.
LETTURA Dt 24, 17-22
Lettura del libro del Deuteronomio
In quei giorni. Mosè disse: «Ascolta Israele. Non lederai il diritto dello straniero e dell’orfano e non prenderai in pegno la veste della vedova. Ricòrdati che sei stato schiavo in Egitto e che di là ti ha liberato il Signore, tuo Dio; perciò ti comando di fare questo. Quando, facendo la mietitura nel tuo campo, vi avrai dimenticato qualche mannello, non tornerai indietro a prenderlo. Sarà per il forestiero, per l’orfano e per la vedova, perché il Signore, tuo Dio, ti benedica in ogni lavoro delle tue mani. Quando bacchierai i tuoi ulivi, non tornare a ripassare i rami. Sarà per il forestiero, per l’orfano e per la vedova. Quando vendemmierai la tua vigna, non tornerai indietro a racimolare. Sarà per il forestiero, per l’orfano e per la vedova. Ricòrdati che sei stato schiavo nella terra d’Egitto; perciò ti comando di fare questo».
SALMO Sal 9 (10)
Il Signore non dimentica il grido degli afflitti.
Renderò grazie al Signore con tutto il cuore,
annuncerò tutte le tue meraviglie.
Gioirò ed esulterò in te,
canterò inni al tuo nome, o Altissimo,
perché hai sostenuto il mio diritto e la mia causa:
ti sei seduto in trono come giudice giusto. R
Il Signore sarà un rifugio per l’oppresso,
un rifugio nei momenti di angoscia.
Confidino in te quanti conoscono il tuo nome,
perché tu non abbandoni chi ti cerca, Signore. R
Egli chiede conto del sangue versato,
se ne ricorda, non dimentica il grido dei poveri.
Tu vedi l’affanno e il dolore,
li guardi e li prendi nelle tue mani. R
A te si abbandona il misero,
dell’orfano tu sei l’aiuto.
Tu accogli, Signore, il desiderio dei poveri,
perché sia fatta giustizia all’orfano e all’oppresso. R
EPISTOLA Rm 14, 1-9
Lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, accogliete chi è debole nella fede, senza discuterne le opinioni. Uno crede di poter mangiare di tutto; l’altro, che invece è debole, mangia solo legumi. Colui che mangia, non disprezzi chi non mangia; colui che non mangia, non giudichi chi mangia: infatti Dio ha accolto anche lui. Chi sei tu, che giudichi un servo che non è tuo? Stia in piedi o cada, ciò riguarda il suo padrone. Ma starà in piedi, perché il Signore ha il potere di tenerlo in piedi. C’è chi distingue giorno da giorno, chi invece li giudica tutti uguali; ciascuno però sia fermo nella propria convinzione. Chi si preoccupa dei giorni, lo fa per il Signore; chi mangia di tutto, mangia per il Signore, dal momento che rende grazie a Dio; chi non mangia di tutto, non mangia per il Signore e rende grazie a Dio. Nessuno di noi, infatti, vive per se stesso e nessuno muore per se stesso, perché se noi viviamo, viviamo per il Signore, se noi moriamo, moriamo per il Signore. Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore. Per questo infatti Cristo è morto ed è ritornato alla vita: per essere il Signore dei morti e dei vivi.
VANGELO Mt 12, 1-8
✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo
In quel tempo. Il Signore Gesù passò, in giorno di sabato, fra campi di grano e i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere delle spighe e a mangiarle. Vedendo ciò, i farisei gli dissero: «Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare di sabato». Ma egli rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Egli entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani dell’offerta, che né a lui né ai suoi compagni era lecito mangiare, ma ai soli sacerdoti. O non avete letto nella Legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio vìolano il sabato e tuttavia sono senza colpa? Ora io vi dico che qui vi è uno più grande del tempio. Se aveste compreso che cosa significhi: “Misericordia io voglio e non sacrifici”, non avreste condannato persone senza colpa. Perché il Figlio dell’uomo è signore del sabato».
DOPO IL VANGELO
Voglio amarti, Signore, mia forza,
voglio amarti, Signore.
Mio sostegno, mio rifugio,
mia liberazione è il Signore.
ALLO SPEZZARE DEL PANE
Guardaci, Signore Gesù,
aiutaci a riconoscere i nostri errori
e a ottenere il perdono dei peccati.
Le lacrime lavino le colpe
che le parole non osano dire.
ALLA COMUNIONE
Dice il Signore: «Non smetterò di far grazia al mio popolo.
Infonderò nel loro cuore il mio timore
Perché non si allontanino da me.
Se i tuoi figli custodiranno il mio patto,
la mia testimonianza che insegnerò loro,
porrò in essi la mia compiacenza, colmandoli di grazia».
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LITURGIA VIGILIARE VESPERTINA della domenica della Samaritana (II di Quaresima)
LETTURA VIGILIARE Mc 9, 2b-10
✠ Lettura del Vangelo secondo Marco
In quel tempo. Il Signore Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo! ». E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro. Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.