Venerdì della V settimana di Avvento

Ezechiele
Lettura del profeta Ezechiele 40, 1-4; 43, 1-9

Nell’anno venticinquesimo della nostra deportazione, al principio dell’anno, il dieci del mese, quattordici anni da quando era stata presa la città, in quel medesimo giorno, la mano del Signore fu sopra di me ed egli mi condusse là. In visione divina mi condusse nella terra d’Israele e mi pose sopra un monte altissimo, sul quale sembrava costruita una città, dal lato di mezzogiorno. Egli mi condusse là: ed ecco un uomo, il cui aspetto era come di bronzo, in piedi sulla porta, con una cordicella di lino in mano e una canna per misurare. Quell’uomo mi disse: «Figlio dell’uomo: osserva e ascolta attentamente e fa’ attenzione a quanto io sto per mostrarti. Tu sei stato condotto qui perché io te lo mostri e tu poi manifesti alla casa d’Israele quello che avrai visto».
Mi condusse allora verso la porta che guarda a oriente ed ecco che la gloria del Dio d’Israele giungeva dalla via orientale e il suo rumore era come il rumore delle grandi acque e la terra risplendeva della sua gloria. La visione che io vidi era simile a quella che avevo visto quando andai per distruggere la città e simile a quella che avevo visto presso il fiume Chebar. Io caddi con la faccia a terra. La gloria del Signore entrò nel tempio per la porta che guarda a oriente.
Lo spirito mi prese e mi condusse nel cortile interno: ecco, la gloria del Signore riempiva il tempio. Mentre quell’uomo stava in piedi accanto a me, sentii che qualcuno entro il tempio mi parlava e mi diceva: «Figlio dell’uomo, questo è il luogo del mio trono e il luogo dove posano i miei piedi, dove io abiterò in mezzo ai figli d’Israele, per sempre. E la casa d’Israele, il popolo e i suoi re, non profaneranno più il mio santo nome con le loro prostituzioni e con i cadaveri dei loro re e con le loro stele, collocando la loro soglia accanto alla mia soglia e i loro stipiti accanto ai miei stipiti, con un semplice muro fra me e loro; hanno profanato il mio santo nome con tutti gli abomini che hanno commesso, perciò li ho distrutti con ira. Ma d’ora in poi essi allontaneranno da me le loro prostituzioni e i cadaveri dei loro re e io abiterò in mezzo a loro per sempre».

Salmo
Sal 28 (29)

    ® La gloria del Signore rifulge nel suo tempio.

Date al Signore, figli di Dio,
date al Signore gloria e potenza.
Date al Signore la gloria del suo nome,
prostratevi al Signore nel suo atrio santo. ®

La voce del Signore è sopra le acque,
tuona il Dio della gloria.
La voce del Signore è forza,
la voce del Signore è potenza.
Nel suo tempio tutti dicono: «Gloria!». ®

Il Signore è seduto sull’oceano del cielo,
il Signore siede re per sempre.
Il Signore darà potenza al suo popolo,
il Signore benedirà il suo popolo con la pace. ®

Profeti
Lettura del profeta Osea 14, 2-10

In quei giorni Osea disse: «Torna dunque, Israele, al Signore, tuo Dio, / poiché hai inciampato nella tua iniquità. / Preparate le parole da dire / e tornate al Signore; / ditegli: “Togli ogni iniquità, / accetta ciò che è bene: / non offerta di tori immolati, / ma la lode delle nostre labbra. / Assur non ci salverà, / non cavalcheremo più su cavalli, / né chiameremo più ‘dio nostro’ / l’opera delle nostre mani, / perché presso di te l’orfano trova misericordia”». / Così dice il Signore Dio: / «Io li guarirò dalla loro infedeltà, / li amerò profondamente, / poiché la mia ira si è allontanata da loro. / Sarò come rugiada per Israele; / fiorirà come un giglio / e metterà radici come un albero del Libano, / si spanderanno i suoi germogli / e avrà la bellezza dell’olivo / e la fragranza del Libano. / Ritorneranno a sedersi alla mia ombra, / faranno rivivere il grano, / fioriranno come le vigne, / saranno famosi come il vino del Libano. / Che ho ancora in comune con gli idoli, o Èfraim? / Io l’esaudisco e veglio su di lui; / io sono come un cipresso sempre verde, / il tuo frutto è opera mia». / Chi è saggio comprenda queste cose, / chi ha intelligenza le comprenda; / poiché rette sono le vie del Signore, / i giusti camminano in esse, / mentre i malvagi v’inciampano.

Vangelo
Lettura del Vangelo secondo Matteo 23, 13-26

In quel tempo. Il Signore Gesù diceva agli scribi ed ai farisei: «Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti alla gente; di fatto non entrate voi, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrare.
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo prosèlito e, quando lo è divenuto, lo rendete degno della Geènna due volte più di voi.
Guai a voi, guide cieche, che dite: “Se uno giura per il tempio, non conta nulla; se invece uno giura per l’oro del tempio, resta obbligato”. Stolti e ciechi! Che cosa è più grande: l’oro o il tempio che rende sacro l’oro? E dite ancora: “Se uno giura per l’altare, non conta nulla; se invece uno giura per l’offerta che vi sta sopra, resta obbligato”. Ciechi! Che cosa è più grande: l’offerta o l’altare che rende sacra l’offerta? Ebbene, chi giura per l’altare, giura per l’altare e per quanto vi sta sopra; e chi giura per il tempio, giura per il tempio e per Colui che lo abita. E chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi è assiso.
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima sulla menta, sull’anéto e sul cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della Legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste invece erano le cose da fare, senza tralasciare quelle. Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello!
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma all’interno sono pieni di avidità e d’intemperanza. Fariseo cieco, pulisci prima l’interno del bicchiere, perché anche l’esterno diventi pulito!».

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