SETTIMANA DELLA III DOMENICA DOPO IL MARTIRIO

DI SAN GIOVANNI IL PRECURSORE

 

GIOVEDÌ

 

 

LETTURA

Lettura della terza lettera di san Giovanni apostolo 1, 1-8. 13-15

 

Io, il Presbìtero, al carissimo Gaio, che amo nella verità. Carissimo, mi auguro che in tutto tu stia bene e sia in buona salute, come sta bene la tua anima.

Mi sono molto rallegrato, infatti, quando sono giunti alcuni fratelli e hanno testimoniato che tu, dal modo in cui cammini nella verità, sei veritiero. Non ho gioia più grande di questa: sapere che i miei figli camminano nella verità.

Carissimo, tu ti comporti fedelmente in tutto ciò che fai in favore dei fratelli, benché stranieri. Essi hanno dato testimonianza della tua carità davanti alla Chiesa; tu farai bene a provvedere loro il necessario per il viaggio in modo degno di Dio. Per il suo nome, infatti, essi sono partiti senza accettare nulla dai pagani. Noi perciò dobbiamo accogliere tali persone per diventare collaboratori della verità.

Molte cose avrei da scriverti, ma non voglio farlo con inchiostro e penna. Spero però di vederti presto e parleremo a viva voce. La pace sia con te. Gli amici ti salutano. Saluta gli amici a uno a uno.                 

 

 

SALMO

Sal 36 (37)

 

             ®  La verità del Signore sia guida al mio cammino.

 

Confida nel Signore e fa’ il bene:

abiterai la terra e vi pascolerai con sicurezza.

Affida al Signore la tua via,

confida in lui ed egli agirà:

farà brillare come luce la tua giustizia,

il tuo diritto come il mezzogiorno. ®

 

Sta’ in silenzio davanti al Signore e spera in lui.

Desisti dall’ira e deponi lo sdegno,

non irritarti: non ne verrebbe che male;

perché i malvagi saranno eliminati.

I poveri invece avranno in eredità la terra. ®

 

Sono stato fanciullo e ora sono vecchio:

non ho mai visto il giusto abbandonato

né i suoi figli mendicare il pane;

ogni giorno egli ha compassione e dà in prestito,

e la sua stirpe sarà benedetta. ®

 

 

VANGELO

Lettura del Vangelo secondo Luca 18, 18-23

 

In quel tempo. Un notabile interrogò il Signore Gesù: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli rispose: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: “Non commettere adulterio, non uccidere, non rubare, non testimoniare il falso, onora tuo padre e tua madre”». Costui disse: «Tutte queste cose le ho osservate fin dalla giovinezza». Udito ciò, Gesù gli disse: «Una cosa ancora ti manca: vendi tutto quello che hai, distribuiscilo ai poveri e avrai un tesoro nei cieli; e vieni! Seguimi!». Ma quello, udite queste parole, divenne assai triste perché era molto ricco.

 

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