Redazione

Si è conclusa oggi, venerdì 25 agosto, con una solenne celebrazione eucaristica in Duomo presieduta dall’Arcivescovo Tettamanzi, la 57^ Settimana liturgica nazionale che si è tenuta a Varese. Tema della settimana: “Celebrare Cristo, speranza del mondo”. Numerosi i partecipanti provenienti da tutta Italia che con molta attenzione e partecipazione hanno seguito i diversi momenti.

di Alessandro Basilico

Con la solenne Messa per l’evangelizzazione dei popoli, presieduta dal Cardinal Dionigi Tettamanzi, si è conclusa oggi nel Duomo di Milano, cuore della Chiesa ambrosiana, la cinquantasettesima settimana liturgica nazionale. Erano naturalmente presenti monsignor Alfredo Di Stefano e monsignor Luca Brandolini, rispettivamente segretario e presidente del Centro di azione liturgica e monsignor Luigi Stucchi, vescovo ausiliario di Milano e rappresentante dell’arcivescovo nei giorni scorsi.

Nella sua omelia, il Cardinal Tettamanzi ha definito la liturgia “culmen et fons” (culmine e fonte) della vita cristiana, sottolineando la dinamica a essa interna tra celebrazione e testimonianza. Prendendo poi spunto da una preghiera di Sant’Ambrogio, patrono della diocesi e fondatore del rito che la contraddistingue, ha posto l’accento sulla necessità che la liturgia diventi segno: «Gli altri devono capire che noi Lo amiamo, Lo abbracciamo, che la nostra vita non è più nostra ma Sua».

Ha invitato poi i ministri straordinari dell’Eucarestia, che in questa celebrazione rinnovavano il loro impegno, a perseverare nel loro compito “con tenera generosità”; ha evidenziato la differenza esistente tra la formula di chiusura eucaristica nel rito romano (“rendiamo grazie a Dio”, proiettata nel passato della celebrazione appena conclusa) e quella ambrosiana (“andiamo in pace nel nome di Cristo”, proiettata nel futuro, nei compiti che ci attendono); ha concluso manifestando il suo sgomento per i terribili fatti che travagliano la Terra Santa.

Al termine della Messa, il discorso di monsignor Brandolini, presidente del Cal: «Queste giornate sono state invero scandite dalle parole dell’inno di questa settimana liturgica: benediciamo il Signore, Egli ci dona ogni giorno il lievito dell’inizio! Egli ci ha spalancato la porta della speranza, di cui il rinnovamento liturgico promosso da Papa Giovanni Paolo II è segno. Noi continueremo a sostenere questo rinnovamento! Do appuntamento a tutti voi per il prossimo anno: la diocesi di Spoleto, in Umbria, ospiterà la cinquantottesima settimana liturgica nazionale».

A questo punto, tra gli applausi, ha preso la parola monsignor Riccardo Fontana, arcivescovo di Spoleto e Norcia: «La nostra piccola comunità, tra le montagne, viene da molto lontano. Si narra che il suo primo vescovo San Brizio fosse uno dei subapostoli, coloro che sono stati ammaestrati dai Dodici stessi. Vi invito! Ad accogliervi c’è una basilica costruita con le mura dell’urbe di Roma, una terra cara a San Benedetto, Santa Rita da Cascia, e che ha avuto uno spazio importante nelle storie di San Francesco e Sant’Agostino».

La celebrazione eucaristica si è significativamente conclusa con l’inno del IV convegno ecclesiale di Verona verso il quale, in pace e nel nome di Cristo, le Chiese ambrosiana e italiana sono dirette.

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