Redazione
Lo Spirito Santo, Spirito Trinitario, Signore della Santità: è il Grande sconosciuto cui si riferisce il Papa Benedetto XVI nel suo messaggio ai giovani. Il testo, redatto in occasione della Giornata mondiale della gioventù che si terrà a Sidney nel luglio del 2008, indica nello Spirito una “luce sicura” promessa a chi intende seguire Gesù amandolo.
Paola Ricci Sindoni
In preparazione della XXIII Giornata mondiale della gioventù, che si terrà a Sydney nel luglio del 2008 dedicata allo "Spirito Santo e la missione", Benedetto XVI conduce per mano i giovani dentro il mistero semplice e profondo della vita di Dio, e in particolare verso quel "grande sconosciuto", che è lo Spirito trinitario, Signore della santità.
Consapevole dei problemi e delle difficoltà che agitano il cuore dei tanti giovani sparsi nel mondo, aperti all’avventura misteriosa e affascinante dell’incontro con Dio, ma anche disorientati dalle fatiche di un mondo impoverito, non solo di risorse naturali, il Papa indica con fermezza la presenza di una Luce sicura, saldata dentro la Scrittura, sin dalle origini e soprattutto promessa con forza dal Figlio di Dio per quanti, amandolo, intendono seguirlo. Custodita dal magistero della Chiesa viene offerta a quanti vogliono veder rinascere "una nuova Pentecoste" attraverso il cammino della fede, della speranza e dell’amore che il Dio trinitario semina nel cuore del mondo. Con un linguaggio profondo e accattivante, entro cui verità teologiche, ansia paterna, riflessione sulla storia, meditazione sulla vita cristiana si intrecciano in modo coerente e semplice, Benedetto XVI non teme di offrire ai giovani una proposta seria e impegnativa, un percorso insomma che non ha nulla di devozionale o fideistico, ma che intende affidarsi all’intelligenza del cuore per entrare "in quel sigillo di amore del Padre in Gesù Cristo che è lo Spirito Santo".
La storia non ha certo bisogno di utopie astratte, né di rassegnata adesione ad un destino di decadenza, come predica tanto pensiero della finitezza: con gli occhi rivolti alla concretezza del vivere occorre – sembra dire il Papa – che si aiuti lo Spirito a regalare i suoi doni attraverso l’apertura dei cuori e della intelligenza, così che la vita sia contaminata dal Bene. Fedele al mandato apostolico, la comunità ecclesiale ci offre ogni giorno i mezzi spirituali per accedere a questo incontro di Grazia: il Battesimo, in primo luogo, che rispecchia lo sguardo del Padre su ogni nuova creatura, poi la Confermazione, attenzione dello Spirito sulla vita forte di fede, e l’Eucaristia, segno di amore del Figlio: questi per noi gli "strumenti" propri per riaccendere concretamente il desiderio di Dio, traducendolo in vita testimoniata e comunicata.
Non manca il Santo Padre di invitare tutti coloro i quali si preparano all’evento australiano di desiderarlo come una festa in cui è bene coinvolgere almeno uno per ciascuno, raddoppiando il gusto di scoprire insieme una grande Notizia con la medesima modalità con cui i giovani di ogni Paese del mondo, improvvisando un raduno gioioso, si chiamano a raccolta moltiplicando – con la semplicità del "passa – parola" – il numero di quanti si sanno chiamati ad una grande promessa.