Eletto arcivescovo di Milano il 29 dicembre 1979, viene consacrato in San Pietro da papa Giovanni Paolo II il 6 gennaio successivo; il 10 febbraio 1980 fa il suo ingresso ufficiale nella Diocesi ambrosiana. Ripercorriamo

martini

Nato a Torino il 15 febbraio 1927, il giovane Carlo Maria Martini a soli nove anni comunicò ai suoi familiari la decisione di diventare gesuita. Terminato il liceo, nel luglio del 1944 conseguì la maturità. «Sul finire dell’estate – ricordava Maris Martini – Carlo parlò con papà della sua vocazione e dell’intenzione di entrare in seminario dai Gesuiti. La mamma invece, sapeva da tempo di questa decisione». Il 25 settembre 1944, entra nella Compagnia di Gesù, dove compie il curriculum di filosofia e teologia.

Il 13 luglio 1952 viene ordinato sacerdote a Chieri (To). Qualche anno più tardi, nel 1958, consegue la laurea in teologia fondamentale alla Gregoriana di Roma con una tesi dal titolo “Il problema storico della Risurrezione negli studi recenti”, proseguendo poi gli studi in Sacra Scrittura, perfezionandoli anche all’estero.

Il 2 febbraio 1962 pronuncia la solenne professione di fede e nello stesso anno gli viene assegnata la cattedra di critica testuale al Pontificio istituto biblico di Roma. Diventa rettore dello stesso per qualche anno. Di questa scienza padre Martini era studioso di fama mondiale, unico cattolico a essere ammesso nel prestigioso comitato internazionale che lavorava al testo critico del Nuovo Testamento, che si andava predisponendo per le traduzioni bibliche in tutto il mondo e che fu pubblicato nel Greek New Testament. Di lì a poco, nel 1978, Martini passò a reggere la Pontificia Università Gregoriana. Lo stesso anno, per la Quaresima, viene invitato dal Papa a predicare il ritiro quaresimale in Vaticano: sarà l’ultimo di Paolo VI.

Il 29 dicembre del 1979 Giovanni Paolo II lo elegge alla cattedra episcopale di Milano e subito dopo, il 6 gennaio del 1980, viene consacrato vescovo, in San Pietro. Nel novembre del 1980, il vescovo Martini avvia, a Milano, l’esperienza della Scuola della Parola: il progetto consiste nell’aiutare il popolo di Dio, in particolare i giovani, ad avvicinare la Scritture attraverso il metodo della lectio divina. Il 2 febbraio 1983 il Papa lo crea cardinale con il titolo di Santa Cecilia.

Dal 1984 al 1985 è presidente del comitato organizzatore del convegno ecclesiale di Loreto. Nel 1986, durante la sedicesima assemblea svoltasi a Varsavia, viene eletto presidente del Consiglio delle Conferenze episcopali europee (Ccee). Assume tale mandato durante la Pasqua del 1987 e lo mantiene fino al 1993.

Nel novembre del 1986, nel corso di un convegno diocesano sul tema “Farsi prossimo”, viene lanciata l’iniziativa delle scuole di formazione per un impegno sociale e politico sempre più ampio (a scuola di carità politica).

Il 17 gennaio 1989, riceve la Laurea “honoris causa”, dalla Pontificia Università Salesiana di Roma per il suo programma pastorale sull’“educare”.
Il 4 novembre 1993, Martini convoca il Sinodo diocesano, che si concluderà il 1° febbraio 1995.
Nel 1997 presiede le diverse manifestazioni indette per celebrare il sedicesimo anniversario della morte di S. Ambrogio, patrono della diocesi di Milano. Nell’ottobre del 1999 partecipa come membro al Sinodo dei vescovi europei.

Il 27 ottobre 2000 riceve il premio Principe de Austrias in Scienze sociali a Oviedo (Spagna).
Il 23 novembre 2000 viene nominato da Giovanni Paolo II, Accademico onorario della Pontificia accademia delle scienze.
Il 28 giugno 2002 riceve la Grande Medaglia d’oro del Comune di Milano.
L’11 luglio 2002, il Santo Padre accetta le sue dimissioni ai sensi del canone 401 del CJC.
Il progetto del cardinal Martini è di riprendere gli studi biblici, questa volta in un luogo speciale a lui molto caro: Gerusalemme.

Nel 2005 ha partecupato come cardinale elettore al Conclave del 2005 che ha eletto papa Joseph Ratzinger, futuro Benedetto XVI.

L’11 giugno 2006 riceve la Laurea honoris causa in filosofia dall’Università ebraica di Gerusalemme.

Nel 2008, per motivi di salute, il cardinal Martini ha dovuto lasciare Gerusalemme e rientrare in Italia. Come nuova residenza ha scelto l’Aloisianum di Gallarate, in provincia di Varese.

Nel giugno scorso, in occasione del VII Incontro mondiale delle Famiglie, ha avuto un breve colloquio con Benedetto XVI.

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