Redazione

  La mostra di Ignazio Cozzoli svolge il tema della fede, che ciascuno può scoprire durante il percorso della sua vita in modo semplice o tormentato. Cozzoli ha ripercorso il suo travaglio interiore, le sue riflessioni, le sue emozioni con il mezzo a lui più congeniale: la fotografia. Un percorso dì crescita spirituale e artistica che si snoda fra immagini in bianco e nero, a colori, reportage e astrattismo. La mostra può essere un appuntamento importante per chiunque voglia riflettere nel periodo quaresimale sul tema della fede.

di Ignazio Cozzoli

Dal realismo all’astrattismo attraverso la fotografia per esprimere le esperienze e le emozioni del proprio credo. Il perché della vita. Credere per propria convinzione non per costume o conformismo. Io esisto con il mio corpo ma è la mia anima che da al mio intelletto la possibilità di pensare con libero arbitrio.

Un giorno di fine marzo del 1954 percorrevo un viale alberato, la temperatura era primaverile e il sole in controluce investiva gli alberi formando delle ombre nette.

Mi sono fermato e osservando quell’atmosfera strana ho sentito che
qualcosa in quel momento stava cambiando.

Non so cosa fosse ma era una bellissima sensazione di felicità percependo allo stesso tempo la presenza di qualche cosa o qualcuno. Da quel momento ho "creduto" e tutto ciò che vedevo intorno a me aveva un senso di mistero ma non poteva essere casuale, osservavo tutto con entusiasmo. E’ iniziata così la missione di un comune mortale che ha la convinzione di avere una cosa grandiosa: l’anima.

Ogni essere vivente vuole esprimersi nella propria vita e dare un contributo. Io cerco di farlo con la fotografia: uno scorcio, lo sguardo di un uomo, ai un bambino o di un vecchio in una luce che esprime l’emozione comandata dall’anima.

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