Redazione
«La città globalizzata rischia di essere un arcipelago con isole che non comunicano. Occorre rinsaldare i ponti», ha commentato Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano. «Ha ragione il cardinal Tettamanzi a parlare di reti spezzate che si ricostruiscono sul dialogo e sulla cittadinanza». Occorre «un nuovo welfare, che valorizzi la sussidiarietà tra pubblico e privato (e che è la strada percorsa in questi anni dalle istituzioni milanesi) per “accorciare” la città, le distanze tra ceti, tra centro e periferia. Certo, occorre affrontare i “conflitti”, in primo luogo da parte delle istituzioni con la “fatica delle alleanze”, investendo nei “luoghi sociali aperti”, dalle esperienze del volontariato alle piccole imprese diffuse, che rappresentano ineliminabili presidi di aggregazione e di vivibilità».