« »


Redazione

«Oggi andiamo a vedere le bestie» dice l’Arcivescovo subito dopo il breakfast». Il pulmino del motel è a disposizione con tanto d’autista, perché non cogliere l’occasione. Per quasi un’ora si gira a vuoto, solo qualche gazzella, tre scimmiette e una sola giraffa nella savana aridissima. Improvvisamente una frenata: c’è un rinoceronte a solo cento metri, potrebbe arrabbiarsi… Per nostra fortuna è un animale protetto e c’è una guardia armata quasi apposta per lui. L’autista riesce ad attirare l’attenzione della guardia e tutto diventa interessantissimo e tranquillo: l’enorme bestione si avvicina fin quasi a sfiorare la nostra macchina. Tengo però il finestrino chiuso e mi diverto a fotografarlo a meno di un metro di distanza.
Un’altra ora a vuoto e poi ecco davanti a due giovani elefanti che si mettono a giocare tra loro, dopo un bagnetto nel fiume: è quasi mezzogiorno e comincia a fare caldo.

Tornati in città cerchiamo una chiesa per celebrare la Messa e troviamo accoglienza nel convento dei padri Cappuccini. Una Santa Messa “intima” in una cappella di 9 metri quadri, lo spazio per un piccolo altare, due sedie e un tabernacolo: solo noi due, con un predichino veloce e bello uscito dal cuore dell’Arcivescovo.
Non manca una visita di cortesia al Vescovo locale nella sua mini Curia.

Nel pomeriggio ci dividiamo, lui resta a preparare la predica (nella foto) e io vado in crociera sul fiume Zambesi. Anche qui dovrei parlare con le fotografie e lasciarvi ascoltare la calma del tramonto sulle acque che aspettano di tuffarsi nelle cascate. Quattro ore di navigazione con le sponde lussureggianti ricche d’ogni tipo di pianta tropicale, con ippopotami che borbottano poco sotto la chiglia del battello e i coccodrilli che dormono sulla sabbia di piccole isole in mezzo al fiume. C’è foschia, il tramonto è pallido, quasi triste, con tenui riflessi di rosso nelle acque azzurre e limpide. C’è anche un servizio di barbecue con salamelle e pesci che vengono abbrustoliti alla brace, mentre rumorosi giovani sudafricani cantano e ballano simpaticamente con un po’ di birra in corpo.

E’ ormai buio e il battello, vicino al salto delle cascate, sta virando per tornare indietro, quando il manovratore spegne i motori. Perché? Restiamo fermi per mezz’ora a gustare lo spettacolo di una famiglia intera di sei elefanti che entrano in fila indiana nel fiume, si fanno il bagno serale, ridono e scherzano nell’acqua, si lanciano spruzzi con le proboscidi e poi con calma, di nuovo in fila indiana, ritornano a riva. Si vedono masse enormi che si muovono, in un’armonia familiare da fare invidia!
La gita si è allungata nel tempo e al motel erano già in allarme.

Ti potrebbero interessare anche: