Dopo gli appuntamenti a Seregno, Valmadrera, Cinisello Balsamo, Novate Milanese, Giussano e Barbaiana di Lainate, l’iniziativa che rilegge il Messaggio del Papa per la Giornata mondiale dell’1 gennaio per sensibilizzare ai temi della “Laudato si’” è di scena il 13 maggio nella Basilica dei SS. Martiri Nereo e Achilleo a Milano e l'11 giugno nella chiesa di Santo Stefano in Velate
di Giovanni GUZZI
Le parole di papa Francesco di nuovo protagoniste ai Dialoghi di Pace in diverse date: a Seregno (MB) e Valmadrera (Lc), rispettivamente lunedì 23 e giovedì 26 gennaio, a Cinisello Balsamo (Mi) lunedì 6 febbraio, a Novate Milanese giovedì 9 febbraio, a Giussano mercoledì 15 marzo, a Barbaiana di Lainate venerdì 7 aprile e nella Basilica dei SS. Martiri Nereo e Achilleo a Milano il 13 maggio.
Un appuntamento, quest’ultimo (in allegato la locandina), particolarmente suggestivo perché varrà a invocare la pace sotto gli affreschi della Basilica che rappresentano la seconda guerra mondiale, eseguiti a ridosso del bombardamento che aveva appena distrutto Milano in una cappella dedicata alla Madonna di Fatima. E tutto questo avverrà nell’esatto centenario delle apparizioni mariane.
Seguirà poi l’appuntamento nella Zona pastorale II (Varese), domenica 11 giugno alle 17, nella chiesa di Santo Stefano in Velate (piazza Santo Stefano), nell’ambito di una rassegna di musica barocca e in concomitanza con i festeggiamenti per il 30° anniversario di sacerdozio di monsignor Luca Bressan, Vicario episcopale per la Cultura e originario di quella parrocchia.
La proposta consiste in una lettura a più voci e con musica del Messaggio pontificio di Capodanno per la Giornata Mondiale della Pace, istituita da Paolo VI e arrivata alla 50a edizione. Nel loro piccolo, anche i Dialoghi di Pace cominciano a poter vantare una tradizione importante: quasi a compimento di una specifica (e all’inizio non conosciuta) vocazione, sono stati ideati e avviati nel 2007 proprio nella chiesa Regina Pacis di Cusano Milanino, che il Beato Cardinal Ferrari designò “Tempio votivo diocesano per la pace ridonata all’Europa dopo la Prima Guerra Mondiale”. Obiettivo di chi li ha ideati è portare direttamente alle persone – in forma artistica, per renderne più gradevole e agevole l’ascolto – le parole del Papa, spesso travisate (non sempre in buona fede) dalle sintesi giornalistiche delle quali troppi si accontentano.
La scelta di rilanciare proprio il Messaggio per la Pace è dipesa da diverse ragioni: non è rivolto solo ai cattolici, ma all’intera umanità; a questo tema tutti sono sensibili; promuovere la pace è un obiettivo che si può condividere anche con chi si riconosce in religioni diverse dalla cristiana cattolica o non ne professa alcuna.
Questo permette di invitare in chiesa per i Dialoghi di Pace anche chi normalmente non è interessato a frequentarla. La duplice anima, ecclesiale e civile, della proposta consente infatti ai credenti di viverla come momento di preghiera, e a chi non lo è di accostarvisi per un tempo di riflessione coerente con la spiritualità di ciascuno, ma sempre rispettosa del luogo sacro nel quale si svolge.
La proposta è semplice da realizzare (per di più a costo zero) e chi l’ha ideata invita chiunque a replicarla altrove. Invito che, in questi dieci anni, è stato raccolto in una quarantina di edizioni grazie alle quali l’onda di pace suscitata dalla “Città Giardino” del Milanino ha raggiunto numerose località di Lombardia e d’Italia.
Degna di nota è, infine, la volontà dell’organizzazione di “approfittare” della proposta per sensibilizzare anche sui temi della Laudato si’: azione tanto più efficace quanto più “contamina” le attività ordinarie. Dunque, per combattere la cultura dello scarto cominciando con l’evitare ogni spreco, ha riscosso ottimo successo di pubblico l’invito a portarsi da casa un bicchiere o una tazza, purché non usa e getta, nei quali sono stati serviti mate argentino – in onore di papa Francesco – e tisane accompagnati da biscotti ed altri prodotti del Commercio Equo e Solidale.
Anche questo “corollario ecologico” dei Dialoghi di Pace verrà riproposto in diverse edizioni 2017, per dimostrare che, con un minimo di organizzazione e per di più divertendosi, è possibile dare coerenza pratica ai grandi proclami, attuando quel che soltanto pigrizia e poca fantasia possono in apparenza far ritenere impossibile o troppo faticoso da realizzare.