Contemplando la vicenda di Maria, un confronto con la «presenza di Dio» nell’intuizione del vero, del bene, del bello. Don Massimo Pirovano: «Così riconosciamo le esperienze di Gesù nel nostro quotidiano». In allegato l'audio delle meditazioni in Sant'Ambrogio
di Filippo MAGNI
Seguimi. Per scoprire che le intuizioni che hai nella tua vita quotidiana contengono qualcosa di importante. È l’invito degli Esercizi spirituali d’Avvento per giovani, in programma nelle sette Zone pastorali della Diocesi il 14, 15 e 16 novembre (dalle 20.45 alle 22.30), con il titolo «Come avverrà questo? L’intuizione del vero».
«Il tema della sequela è di tutto l’anno pastorale – spiega don Massimo Pirovano, da pochi mesi responsabile del Servizio Giovani diocesano -. Nella Redditio Symboli l’abbiamo declinato nella chiave della mancanza, adesso lo rileggiamo sotto la triplice chiave del vero, del bene, del bello». La figura di Maria madre di Cristo – aggiunge don Massimo – aiuta a passare dalla percezione che la vita non è piena, alla consapevolezza «della presenza di Dio, della sua irruzione nella nostra vita». Così riconosciamo le esperienze di «Gesù nel nostro quotidiano».
I predicatori saranno sette, uno per ogni Zona pastorale, e sono attesi più di tremila giovani. Ognuna delle tre serate vedrà la meditazione e la preghiera silenziosa di un diverso brano di Vangelo. Tre testi, spiega don Pirovano, «dove il punto prospettico, sempre attraverso il riferimento a Maria, è quello delle intuizioni buone, della propensione, dell’orientamento verso ciò che intuisco che mi soddisfa, mi riempie, mi rilancia, mi vivifica». Da esplorare in tre esperienze comuni a tutti: la preghiera, gli incontri, la riflessione.
Lunedì, infatti, l’Annunciazione ( «Si domandava che senso avesse un saluto come questo», Lc 1,29-38) approfondisce il tema «di come si entra nella preghiera, con quali desideri e fatiche e di come si esce dalla preghiera, cioè se ne raccolgono le intuizioni». Martedì, la visita di Maria a Elisabetta («Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria», Lc 1,39-45) racconta la presenza di Gesù nei nostri incontri quotidiani con gli altri. Mercoledì, il ritrovamento di Gesù nel tempio («Restarono stupiti», Lc 2,41-52) diventa motivo di meditazione e preghiera sul tema della riflessione personale.
La conclusione di ogni serata sarà una actio, vale a dire una proposta concreta di azione da mettere in atto a partire dagli Esercizi spirituali: per i primi due incontri, pensata dal predicatore; comune a tutta la Diocesi, invece, al termine del terzo appuntamento. «Sarà in chiave missionaria, con la consegna di una decina di Rosario colorata, tipica delle missioni – anticipa don Pirovano -. È inserita in una bustina con lo stemma dell’Arcivescovo, segno di un dono personale del cardinale Scola direttamente ai giovani».
Ogni anno a migliaia partecipano agli Esercizi spirituali, ricorda il sacerdote: «I ragazzi spesso escono dalla chiesa edificati, consolati, con voglia di camminare nella strada indicata». Quest’anno, aggiunge, «ogni giovane potrà sperimentare che le sue intuizioni quotidiane non sono vaghi pensieri casuali: contengono qualcosa di più». Durante le tre sere, infatti, «non verranno semplicemente offerte tre meditazioni. Nei momenti di preghiera di ciascuno, nei suoi incontri, nel suo “pensare” ci sono sempre intuizioni che chiedono di essere ascoltate, condivise, verificate e approfondite». Lì si trova «il desiderio di Dio, il suo desiderio di felicità per tutti, la pienezza di questa vita che è senza parentesi. Anche se lo può sembrare, la vita non è frantumata nelle molteplici esperienze che viviamo, ma ricca di elementi che ne dicono l’unità».