Redazione

Oltre seimila persone coinvolte nell’animazione su un palco
di più di 4000 mq all’interno dello Stadio olimpico. Due ore
con le Scintille di Passione a fare da icone e altri artisti
che hanno richiamato davanti alla tv due miliardi di spettatori

Il contrasto tra fuoco e ghiaccio è stato l’elemento dominante della cerimonia di apertura dei Giochi, il 10 febbraio allo Stadio olimpico di Torino. Ghiaccio e fuoco sintetizzati nelle Scintille di Passione, otto hockeysti sprizzanti fiamme, eletti a icone della cerimonia: i pattinatori sono sfrecciati a 70 kmh e, grazie a una tecnologia sperimentale capace di generare una fiamma rossa lunga fino a 2 metri, hanno dato vita a giochi di luce e di colore.

Anticipata dal pre-show condotto da Piero Chiambretti, la serata olimpica è stata introdotta da Juri Chechi, cerimoniere passato dagli anelli al martello con cui ha generato vampate di fuoco da un’incudine. Il direttore creativo Marco Balich ha ideato uno spettacolo con forme espressive e coreografie collegate al design, alla musica, al teatro e all’arte. Il tutto ambientato su un mega-palcoscenico a forma di cuore, grande più di 4000 mq. Vi sono stati coinvolti 240 professionisti e oltre 6000 volontari. Tra i protagonisti il primo ballerino della Scala Roberto Bolle, l’attore Giorgio Albertazzi (che ha recitato il passo di Ulisse dall’Inferno dantesco) ed Eva Herzigova, che ha dato vita alla Venere di Botticelli.

La bandiera olimpica è stata affidata a personaggi vip, tra cui Sofia Loren, l’attrice Susan Sarandon e alcuni Premi Nobel. L’ingresso del Tricolore, invece, ha visto la top model e cantante Carla Bruni, “scortata” dai atleti-simbolo e accompagnata dalle note di Nino Rota, consegnare la bandiera ai Carabinieri in alta uniforme in un momento curato stilisticamente da Giorgio Armani. Da un portale sovrastato dai cinque cerchi sono entrate nello stadio le rappresentative nazionali con le rispettive bandiere: a portare quella italiana, la campionessa di pattinaggio artistico Carolina Kostner.

Tra i momenti-clou, la dichiarazione di apertura dei Giochi pronunciata dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi (che nei giorni precedenti aveva diffuso il suo messaggio con un generale richiamo alla responsabilità), il giuramento degli atleti letto da Giorgio Rocca, l’arrivo della fiaccola – che è passata da Alberto Tomba agli staffettisti del fondo olimpionici a Lillehammer e poi da Piero Gros a Deborah Compagnoni – e infine l’accensione del braciere da parte di Stefania Belmondo.

In tribuna d’onore 22 capi di Stato e 23 di Governo, la first lady americana Laura Bush e la moglie del primo ministro inglese Cherie Blair. Il presidente della Fiat Luca di Montezemolo ha “convocato” anche una Ferrari con cui Luca Badoer, a suon di testacoda, ha tracciato i cinque cerchi. Luciano Pavarotti ha intonato il suo cavallo di battaglia Nessun dorma.

Presenti naturalmente il presidente del Cio Jacques Rogge, che ha letto il discorso ufficiale, e quello del Coni Gianni Petrucci, attorniati dallo Stato maggiore di Torino 2006: dal presidente del Toroc Valentino Castellani (suo il benvenuto) al suo vice Evelina Christillin, dal direttore generale Cesare Vaciago al sindaco di Torino Sergio Chiamparino, oltre al sottosegretario allo Sport Mario Pescante e a diversi rappresentanti del Governo e delle istituzioni.

Le due ore e mezza della cerimonia, davanti a circa 35 mila spettatori, sono state riprese da 32 telecamere e attraverso un centinaio di emittenti televisive collegate hanno richiamato davanti alla tv in mondovisione circa due miliardi di spettatori. (m.c.)

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