Redazione

Risuonano i primi vespri della solennità dei Ss. Protaso e Gervaso nella cappella di Villa Sacro Cuore, a Triuggio. Guidati da mons. Gaetano Bonicelli e animati da Pierangelo Pagani dell’Ufficio liturgico della diocesi di Milano, aprono la 57a Settimana nazionale di aggiornamento pastorale. Al termine, i partecipanti alla settimana abbandonano la cappella per trasferirsi nella sala dei lavori. Viene riprodotto il radiomessaggio di papa Pio XII a conclusione della missione del 1957, seguito dalle due relazioni della giornata, per dare un inquadramento storico alla vicenda del Cop e della missione milanese, aspetti affrontati, rispettivamente, da mons. GAETANO BONICELLI e da ANTONIO AIRÒ, giornalista e testimone diretto, nel 1957, dell’iniziativa dell’arcivescovo Montini.

Milleduecentoottantotto. Tanti furono i predicatori impegnati nella missione popolare di Milano del 1957, ricorda Airò. Tra essi “i cardinali Lercaro e Siri, 24 arcivescovi e vescovi” e nomi come “Mazzolari, Barsotti, Balducci, Turoldo, Fabbretti”. Sono “i lontani”, aggiunge, “gli interlocutori privilegiati della missione”: ad essi, Montini “chiede solo che ascoltino ciò che viene annunciato nelle parrocchie”. “Sicuramente – precisa mons. Bonicelli – nel 1957 la secolarizzazione non era penetrata al punto da richiedere una nuova evangelizzazione. Ma l’intuizione fu quella di unire ai programmi parrocchiali un ampio ventaglio di iniziative che coinvolgessero la gente sui luoghi di lavoro, di studio, nelle scuole, negli stadi, nei club, chiamando in causa laici ed esperti dei vari settori”. Un’esperienza che ha fatto scuola, e oggi è quanto mai attuale. “In questi tre anni, quattro capitali europee hanno celebrato una missione cittadina: Vienna, Parigi, Lisbona e Bruxelles. Se si osservano attentamente, modalità e programmi, è facile ritrovare un’identica ispirazione. Milano – conclude Bonicelli – ha insegnato all’Europa, e forse anche più in là”.

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