Alla luce della scorsa Assemblea generale straordinaria del Sinodo dei Vescovi, questo il tema su cui si svolgerà la diciassettesima sessione, presieduta dall’Arcivescovo al Centro pastorale ambrosiano di Seveso
La diciassettesima sessione del Consiglio presbiterale diocesano (X mandato), presieduta dall’Arcivescovo, è convocata per martedì 28 aprile, dalle 10 alle 17, presso il Centro pastorale ambrosiano (via San Carlo, 2 – Seveso), sul tema «La famiglia come soggetto della pastorale e dell’evangelizzazione».
La discussione partirà dai testi della scorsa Assemblea generale straordinaria del Sinodo dei Vescovi, e in particolare dal discorso del Santo Padre per la conclusione del Sinodo straordinario (18 ottobre 2014) e dall’intervento tenuto dal cardinale Angelo Scola il 21 novembre 2014. Parlando ai rappresentanti delle famiglie, l’Arcivescovo aveva evidenziato l’idea fondamentale che ha guidato i lavori del Sinodo e ciò che ne è scaturito – «La famiglia come soggetto dell’evangelizzazione» -, giungendo a chiarire il nesso intrinseco tra dottrina del matrimonio/famiglia e azione pastorale. Nella luce di una vera e propria rivoluzione copernicana – il passaggio cioè «dalla famiglia come “oggetto” della cura pastorale alla famiglia come “soggetto” della pastorale e della evangelizzazione» – «troveranno il loro giusto posto anche le questioni più complesse affrontate nel Sinodo, come il problema dei divorziati risposati e le unioni omosessuali».
Precisava, però, l’Arcivescovo: «Famiglia come soggetto non significa coinvolgere i suoi membri singolarmente come attori di iniziative di parrocchie ed aggregazioni laicali, ma vuol dire mobilitare “la famiglia in quanto famiglia” alla testimonianza evangelica pratica attraverso gli aspetti costitutivi della sua vita quotidiana. In questo senso la famiglia diviene in se stessa “soggetto” di pastorale, in forza del Battesimo e del matrimonio e non solo in quanto i suoi membri assumono dei ruoli particolari nella Chiesa».
Scopo di questa seduta del Consiglio è, attraverso il reciproco ascolto, verificare le eventuali convergenze nel discernimento di ciò che lo Spirito, nel vivo della vita pastorale, va suggerendo alla Chiesa.