«Camminare insieme sulla via degli ultimi»: da lunedì 20 a giovedì 23 giugno appuntamento a Rho Fiera per 540 delegati da tutta Italia. Lavori al via con il saluto dell'Arcivescovo e l'intervento del Presidente della Cei

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Si apre lunedì 20 giugno, alle 16 a Rho, presso il Centro Congressi Stella Polare, il 42° Convegno nazionale delle Caritas diocesane che vede riunite oltre 500 persone, tra direttori e collaboratori di Caritas diocesane e di Caritas Italiana.

«C’è fame di cibo, ma anche di compagnia, c’è fame di consolazione, di amicizia, di buonumore», ha sottolineato ieri papa Francesco all’Angelus. E proprio all’insegna del buonumore inizieranno i lavori dei convegnisti, con uno sketch ironico dell’attore Germano Lanzoni su Milano, i milanesi, la Caritas. A seguire i saluti dell’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini e delle autorità civili.

Interverranno poi il neopresidente della Conferenza episcopale italiana, il cardinale Matteo Maria Zuppi, e monsignor Carlo Roberto Maria Redaelli, arcivescovo di Gorizia e presidente di Caritas Italiana. «La Carità principio fondante del cammino sinodale» sarà il tema della relazione affidata a monsignor Valentino Bulgarelli, sottosegretario della Conferenza Episcopale Italiana.

In serata sono previsti incontri tematici su:
– giovani, con l’esperienza delle Young Caritas
– comunicazione, su “comunicare carità e territori”, con la partecipazione dello scrittore Eraldo Affinati e la sua testimonianza sull’esperienza delle scuole Penny Wirton
– politiche migratorie, con la presentazione di un quaderno che evidenzia l’assenza di politiche integrate relative alle migrazioni nel Pnrr.

La concomitanza con la Giornata Mondiale del Rifugiato aggiunge infatti ulteriori spunti di riflessione al confronto dei convegnisti, sia in tema di politiche migratorie, sia in tema di accoglienza.

Per ciò che concerne la politica viene messa in rilievo l’assenza di un progetto politico-normativo sulla presenza dei cittadini migranti nel nostro Paese, che riduce i diritti dei migranti sia sul piano civile che sociale. A questo si affianca la necessità di un superamento organico della cosiddetta Bossi-Fini e dell’approvazione di una nuova legge sulla cittadinanza orientata soprattutto verso le giovani generazioni.

Sull’accoglienza si sottolinea la necessità di un’attenzione globale per evitare che vi siano distinzioni tra profughi. L’estensione anche agli ucraini del progetto APrI vuole proprio porre l’accento sull’accoglienza diffusa, che coinvolge famiglie e comunità. L’acronimo APrI richiama i quattro verbi che il Papa ripete spesso parlando di migranti: accogliere, proteggere, promuovere, integrare. Non ci si concentra sulla vita passata dei migranti accolti, ma sulle loro potenzialità e su quanto possono offrire alla comunità in cui vivono e si sposta l’asse dell’attenzione sulle famiglie tutor che li seguono e sull’impegno comune quotidiano nell’apportare un cambiamento culturale sul tema dell’integrazione e del bene comune.

Lanciato due anni fa da Caritas Italiana, il progetto ha consentito di accogliere centinaia di persone da vari Paesi, rafforzando il loro percorso di autonomia e le stesse comunità. Dei profughi arrivati nel nostro Paese dall’Ucraina 12.700, di cui oltre 5.600 minori, sono stati già accolti in 145 Diocesi. Durante il Convegno sarà possibile inoltre visitare la mostra “Anatomia di un’accoglienza” frutto di una ricerca e narrazione sui Corridoi Umanitari della Caritas Italiana/Cei.

Il Convegno sarà integralmente trasmesso il diretta web, nei suoi momenti assembleari, sulla pagina Youtube di Caritas Italiana.

 

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