«Volti di misericordia» di Paola Difonzo (Ipl) racconta l’esperienza storica e attuale della Caritas parrocchiale. Pubblichiamo la presentazione dell’Arciprete don Ambrogio Cortesi, in allegato l'introduzione di monsignor Ennio Apeciti
È uscito in questi giorni nelle librerie cattoliche «Volti di misericordia. Storia e attualità della Caritas a Castiglione Olona» di Paola Difonzo (Ipl, 128 pagine, 9 euro).
Pubblichiamo la presentazione dell’Arciprete don Ambrogio Cortesi, in allegato l’introduzione di monsignor Ennio Apeciti
La fantasia della carità: una storia non scritta e un presente da scrivere insieme
Questo libro nasce dalla disponibilità e dalla curiosità di Paola Difonzo che, avvicinatasi un anno fa alla nostra Caritas parrocchiale, si è subito sentita attratta e coinvolta. Dopo un breve periodo di “rodaggio”, ha assunto l’incarico di raccogliere e redigere alcune testimonianze di utenti del Centro di ascolto Agape – Beato Luigi Monza di Castiglione Olona. Tali interviste rappresentano, insieme a quelle fatte agli operatori, il nucleo iniziale di quest’opera, anche se si trovano nei capitoli finali.
A un certo punto, infatti, ci è sembrato utile non solo proporre una testimonianza di attualità, ma offrire ai lettori anche uno sguardo storico sulla vita di carità della nostra parrocchia Beata Vergine del Rosario in Castiglione Olona.
Ci siamo quindi resi conto che la nostra cittadina non conserva solo reperti di altissima qualità artistica, ma che, fin dal momento in cui è nata la Castiglione moderna grazie agli intenti del cardinale Branda Castiglioni, la vita del borgo che noi chiamiamo antico – ma nel ’400 era all’avanguardia! – è stata marcata da un’intensa presenza di opere di carità cristiana di cui ci restano alcuni segni che non vorremmo andassero dimenticati per sempre.
Con una certa sorpresa abbiamo notato che la bella storia della carità cristiana a Castiglione Olona non fu mai scritta, forse perché altri aspetti sono stati ritenuti più importanti, o più probabilmente per una certa reticenza a rendere pubblica tale opera. Fin dall’inizio, infatti, la carità si sente chiamata a una forte connotazione di invisibilità pubblica. Non chiedeva, infatti, il maestro Gesù ai suoi discepoli a proposito dell’elemosina: «Non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra» (Mt 6,3)?
Tuttavia, questo volume ha un’altra caratteristica che lo rende speciale: è l’unico libro al mondo in cui la parte più importante non è quella già scritta, ma quella ancora da scrivere. Non solo perché siamo consapevoli di aver appena rotto il ghiaccio sull’argomento – e speriamo che altri studi possano approfondirlo -, ma soprattutto perché è un testo al quale è impossibile mettere un punto finale, in quanto la carità cristiana non si può fermare, ma continuerà a crescere in forme suggerite dalla «nuova fantasia» di cui scrivono gli Orientamenti pastorali dell’Episcopato italiano per il primo decennio del 2000: Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia (29 giugno 2001) al n. 62: «Vogliamo infine sottolineare come tutti i cristiani, in forza del Battesimo che li unisce al Verbo diventato uomo per noi e per la nostra salvezza, siano chiamati a. farsi prossimi agli uomini e alle donne che vivono situazioni di frontiera: i malati e i sofferenti, i poveri, gli immigrati, le tante persone che faticano a trovare ragioni per vivere e sono sull’orlo della disperazione, le famiglie in crisi e in difficoltà materiale e spirituale. Il cristiano, sull’esempio di Gesù, “buon samaritano”, non si domanda chi è il suo prossimo, ma si fa egli stesso prossimo all’altro, entrando in un rapporto realmente fraterno con lui (cfr. Le 10,29-37), riconoscendo e amando in lui il volto di Cristo, che ha voluto identificarsi con i “fratelli più piccoli”. Giovanni Paolo II ricorda che la pagina del giudizio in cui Cristo chiama “benedetti” quelli che si sono fatti prossimi a lui nei piccoli (cfr. Mt 25,31-46) non riguarda solo l’etica, ma è innanzitutto “una pagina di cristologia che proietta un fascio di luce sul mistero di Cristo”. Ai credenti è chiesto di prendere a cuore tutte queste forme, nuove e antiche, di povertà e di inventare nuove forme di solidarietà e di condivisione: “È l’ora di una nuova fantasia della carità”».
don Ambrogio Cortesi
Arciprete di Castiglione Olona