Redazione
Il cammino del diaogo interreligioso a Milano è iniziato molti anni fa, su impulso del cardinale Carlo Maria Martini e in continuità con l’invito lanciato da Giovanni Paolo II ad Assisi, nel 1986. Ora è tempo di raccogliere il primo frutto: la storica firma di uno Statuto comune, avvenuta in una data simbolica: il 21 marzo, primo giorno di primavera.
di Giusy Baioni
Milano, 21 aprile 2006: una data simbolica, scelta come buon auspicio per siglare la nascita del Forum delle religioni, ad indicare una nuova primavera del dialogo interreligioso. È stata una giornata importante per il capoluogo lombardo, quella che ha visto gli esponenti delle quattro tradizioni religiose più rappresentate a Milano (cristiani delle diverse confessioni, ebrei, musulmani e buddisti) firmare il documento ufficiale che li impegna a lavorare per costruire alternative di conoscenza, dialogo e pace.
La firma è stata accompagnata da un gesto simbolico: ampolline ricolme d’acqua – simbolo universale in ogni religione, ma con significati diversi per ciascuna – che si mescola in un unico contenitore e viene poi ridistribuita a ciascuno dei leaders religiosi. E ciascuno di loro legge una preghiera, secondo la propria sensibilità, per affidare a Dio il cammino che inizia.
Il Forum delle religioni si presenta come un’esperienza unica nel suo genere perchè nasce da una autoconvocazione. Esperienze simili esistono anche in altre città, a Roma ad esempio, dove però la Consulta è stata creata su invito dell’amministrazione comunale. A Milano invece il Forum è stato concepito nella totale pariteticità dei suoi membri, che hanno pensato il progetto con un’impostazione interreligiosa fin dagli inizi, lavorandoci per cinque anni.
L’idea viene da lontano, frutto del grande evento di Assisi voluto da Giovanni Paolo II nel 1986; il cardinale Carlo Maria Martini aveva poi seguito e caldeggiato il percorso milanese. «Qui, tutto è nato il 25 ottobre del 2000 – spiega don Gianfranco Bottoni, responsabile dell’Ufficio per l’ecumenismo e il dialogo della diocesi – con un’iniziativa chiamata Religioni per la pace nello spirito di Assisi, quando molti leaders religiosi redassero un Appello alla città». Dal 2001 al 2004, il cammino è proseguito con la costituzione di una sezione milanese di Religions for peace, fino a che, nel giugno 2004, si è concretizzata l’idea di costituire un Forum che andasse oltre l’adesione a titolo personale e coinvolgesse le comunità religiose in quanto tali. E sono queste comunità che ora rinnovano il loro appello alla città di Milano “affinché voglia essere pienamente partecipe dell’impegno a garantire vivibilità, accoglienza e pace”.
«Questo momento parte da lontano – spiega don Augusto Casolo del CADR – da prima dell’11 settembre e della teorizzazione delle “opposte civiltà”. Viviamo in una metropoli in profonda evoluzione e le religioni possono offrire un accompagnamento critico ma costruttivo di tale processo. La nostra reciproca conoscenza si è rafforzata, in questi anni di preparazione. Ora la sfida è quella di coinvolgere nel percorso le comunità alla base: è importante, perché è lì che si annidano i preconcetti. Inizia una stagione nuova, un “supplemento di anima” per la nostra città».