Redazione
Il parroco di San Magno a Legnano punta molto sui corsi per i fidanzati e il cammino di accompagnamento dei futuri sposi. Ma non dimentica i genitori che spesso si sentono soli nell’educazione dei figli.
di Luisa Bove
Per monsignor Carlo Galli, parroco di San Magno a Legnano la cura delle famiglie inizia già dal cammino di preparazione dei giovani in vista del matrimonio. Il corso per fidanzati prevede incontri biblici in parrocchia, mentre quelli di taglio morale si tengono a piccoli gruppi nelle case di due coppie sposate che ospitano i futuri sposi. In programma ci sono anche due mezze giornate di ritiro spirituale sul perdono e sulla preghiera presso il monastero delle Carmelitane. «L’impostazione è quella diocesana – assicura il parroco -, noi curiamo soprattutto l’aspetto spirituale ed etico, per il resto ci affidiamo agli esperti: psicologi, medici e legali».
L’attenzione alle famiglie già formate passa invece attraverso l’oratorio: le iniziative messe in campo «stanno già dando buoni frutti». Negli ultimi anni sono stati organizzati alcuni incontri ai quali partecipano un centinaio di persone. Oltre agli interventi dei relatori sono previsti lavori di gruppi, la cui responsabilità e conduzione è affidata ad alcuni genitori.
«Tra le famiglie c’è una diffusa preoccupazione per i figli – dice monsignor Galli -, la difficoltà relazionale tra giovani e adulti è trasversale: in famiglia, a scuola, nella società… I genitori a noi più vicini chiedono percorsi educativi molto precisi, non basta la gestione del tempo libero o l’accoglienza generica». Ora anche in decanato i centri culturali promuovono una serie di incontri sulla famiglia dal punto di vista sociologico, giuridico e politico.
Ma c’è un’altra esigenza che il parroco coglie da più parti: «Un numero sempre maggiore di famiglie irregolari chiede di restare nella Chiesa e di essere accompagnate in un cammino di vita di coppia nella fede». È per questo che da tempo si lavora a un progetto che coinvolgerà le famiglie più vicine alla vita della parrocchia.
Per il parroco di Legnano «le difficoltà più grandi sono l’elevato numero di persone che scelgono il matrimonio civile e quello delle giovani coppie che si lasciano». Rispetto ai frequenti abbandoni «occorre fare un’ampia riflessione sulla preparazione del matrimonio, ma anche sulla modalità di presentare oggi il sacramento. Non possiamo pensare infatti che questi giovani siano sciocchi o deboli psicologicamente, c’è qualcosa di più profondo che disturba e affatica».