Molti giovani e adulti si stanno assestando su modelli nuovi di comportamento. La proposta cristiana deve saper intercettare queste novità per aiutare a ritrovare una condivisione quotidiana dello spirito del Vangelo, aprendo al senso e al gusto della vita
di Severino Pagani
Vicario episcopale per la Pastorale giovanile
Un percorso pastorale che può diventare molto semplice e molto fecondo. Aiuta a ritrovare una condivisione quotidiana dello spirito del Vangelo e apre al senso e al gusto della vita. Si scoprono le radici del nostro esistere nel dono della fede vissuta insieme, e riconosciamo i momenti più belli e più veri delle nostre giornate tutte le volte che ci si esprime con amore. Tutto questo viene spontaneo raccontarlo, tra una parola e l’altra delle nostre confidenze e delle nostre conversazioni. In casa e al lavoro, nella scuola e tra gli amici. Se la gioia è sincera e la convinzione è umile, qualcuno crederà e non resterà lontano da Gesù e dal suo Vangelo. Nient’altro perché ci sia fede, amore e missione.
Proprio così, come dice l’Arcivescovo: «La traditio fidei divienetraditio amoris. Ancora una volta emerge il presupposto insostituibile, la condizione assolutamente necessaria per la missione: la coscienza del dono di Dio. Quando si è consapevoli della grazia che abbiamo ricevuto in dono, si è pronti a comunicarla con letizia e serenità; la vita di fede non è anzitutto un patrimonio da difendere con nervosismo e timore di smarrirlo. Le difficoltà non ci inducono alla lamentela o alla protesta, ma su tutto vince la gioiosa gratitudine per l’opera di Dio manifestata a noi in Gesù. E anche le famiglie,anzitutto, si rallegrano per quel vino abbondante e gustoso che per grazia è stato riversato in loro, e possono con fiducia e entusiasmo avventurarsi nella missione che il Signore affida loro» (da “Famiglia comunica la tua fede”, n. 11).
C’è molta gene che si interroga su quello che sta avvenendo al mondo, nei cuori e per le strade, attraverso le nuove abitudini di vita e la grande comunicazione di massa. Molti giovani e adulti si stanno assestando su modelli nuovi di vita e di comportamento. Molti cercano pensieri nuovi e affetti credibili, quasi in un bisogno inderogabile di uscire dalla precarietà e dalla confusione. I tempi di malcontento e di incertezza invocano coraggio, motivazione e aria nuova. La proposta cristiana deve saper intercettare queste novità, senza presunzione, senza smania di potere, con un servizio puntuale e non enfatico, con il senso della proporzione nelle cose, senza angoscia, senza supponenza, con un po’ di attenzione verso coloro che stanno meno bene di noi. Allora anche la famiglia acquista una freschezza e una credibilità nuova. La fede non aggiunge altri pesi, ma rischiara, solleva, aiuta, fa entrare una disciplina spirituale che mantiene la speranza e rende alta la qualità dell’amore.
Leggiamo volentieri nel percorso diocesano: «Oggi la vita nella sua concretezza spinge molti a interrogarsi sulla verità e sul senso del mistero dell’esistenza umana. La famiglia, nonostante tutto, rimane il luogo della ricerca dell’amore: e dove si cerca l’autenticità dell’amore, ci si interroga anche sulla fede. Talvolta le persone che sembrano più lontane dalla fede sono anche le più disponibili ad ascoltare una parola nuova, diversa rispetto alle molte pronunciate, una parola capace di indicare una risposta di senso alle attese e alle difficoltà, alle speranze e ai drammi della propria famiglia. Qui devono inserirsi oggi la saggezza e il coraggio della Chiesa e dei credenti, veri discepoli e testimoni di Gesù: negli stessi problemi, nelle sfide del nostro tempo, vanno riconosciute le più grandi e vere opportunità di annunciare il Vangelo. Opportunità che ci spingono ad annunciare e testimoniare la fede anche in forme nuove, che ci “costringono” a uscire dai nostri schemi, dalle lamentele e dai ripiegamenti, e a rinnovarci decisamente come comunità e come singoli. E’ quanto è possibile e di fatto avviene in forza della grazia di Dio e della libera e responsabile azione dell’uomo. Sempre nel segno di una grande speranza: «Ecco, io vi dico: Levate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura» (Giovanni 4,35); «La messe è molta» (Matteo 9,37) (da “Famiglia comunica la tua fede”, n. 3).
Così, ancora per molto tempo, saremo lieti del fatto che l’amore di Dio è in mezzo a noi.