La microcomunità gestita dalla Cooperativa Il Carro nello spirito della legge «Dopo di Noi» permette a 13 ragazzi di vivere in autonomia
di Stefania
Cecchetti
Il sogno di indipendenza e di una vita adulta è di tutti i ragazzi, ma per quelli con disabilità la sua realizzazione rischia di essere un percorso a ostacoli. Nasce proprio per favorire il cammino di crescita di questi giovani la microcomunità Casa Navigli, gestita dalla Cooperativa Il Carro nello spirito della legge n.112/2016 «Dopo di noi».
L’iniziativa ha anche dato nuova vita a uno spazio inutilizzato di proprietà della Curia arcivescovile, nella parrocchia di Santa Maria delle Grazie a Milano, una di quelle toccate dall’Arcivescovo durante la sua visita al Decanato Navigli. La struttura è situata in pieno centro città, direttamente sul Naviglio Grande, in prossimità dei trasporti pubblici. Insomma un luogo ideale, con ottime possibilità di integrazione sociale con il territorio.
La struttura
Gli spazi interni, distribuiti su 460 mq di superficie, sono suddivisi in due zone: un’ala sinistra, destinata all’accoglienza degli utenti disabili, e un’ala destra, la cui destinazione d’uso è ancora da definire. La struttura residenziale, aperta 365 giorni all’anno, 24 ore su 24, comprende un appartamento, ricevuto in comodato d’uso dalla Fondazione Don Carlo Costamagna alla Cooperativa Il Carro, che si trova al primo piano con accesso indipendente. Al pian terreno sono presenti invece una scuola dell’Infanzia e un asilo Nido. Nell’ala destra si pensa di avviare una struttura ricettiva.
Ce lo spiega Greta Montemaggi, responsabile dell’area educativa della Cooperativa Il Carro: «Avere a disposizioni questi spazi così ampi, in una zona così strategica, ci ha spinto a progettare un servizio innovativo, sperimentale e ambizioso nell’ala di destra: vorremmo realizzare, in continuità con il servizio di microcomunità, un B&B, dove gli ospiti della comunità possano completare il proprio cammino verso l’indipendenza attraverso un’esperienza formativa, lavorativa e di reale inclusione sociale». Il B&B sarà indipendente rispetto alla comunità, ma i due servizi avranno in comune la zona living, dove verranno servite le colazioni agli ospiti del B&B e dove potranno svolgersi le esperienze di inclusione sociale e integrazione.
La visita dell’Arcivescovo
L’arcivescovo Delpini ha visitato la struttura la settimana scorsa, dopo la Messa nella parrocchia di Santa Maria delle Grazie. Ad accoglierlo erano presenti alcuni dei ragazzi disabili che stanno partecipando al progetto «Dopo di Noi» presso Casa Navigli, il responsabile del servizio Federico Silibello, i dirigenti della Fondazione Costamagna, gli educatori della Cooperativa Il Carro e il parroco della Chiesa Maria delle Grazie. Racconta Montemaggi: «I ragazzi erano molto emozionati, si sono preparati all’incontro realizzando cartelloni di benvenuto e scrivendo lettere che l’Arcivescovo ha letto con loro. Hanno voluto mostrare e raccontare Casa Navigli perché è il luogo che hanno scelto per intraprendere il loro cammino verso l’autonomia e la vita adulta».
Attualmente hanno avviato un’esperienza attraverso il «Dopo di noi» 13 ragazzi disabili (sindrome di Down): «A Casa Navigli – racconta ancora la responsabile – si impara a convivere, a condividere, a riconoscere i propri bisogni e quelli dei compagni, a rispettare il pensiero dell’altro e a formulare il proprio: tutto questo attraverso la mediazione e facilitazione degli educatori. Questo è quanto i ragazzi hanno cercato di trasmettere all’Arcivescovo, che con loro è stato molto accogliente e si è posto in ascolto dei racconti creando un clima amicale che ha favorito lo scambio e la conoscenza».