«Facendo eco ai continui appelli della Santa Sede preghiamo e sollecitiamo il ritorno alle trattative per una soluzione pacifica» è l’appello contenuto in una Dichiarazione diffusa da Bratislava

di Maria Chiara Biagioni
Agensir

I Vescovi riuniti a Bratislava (foto Sir)
I Vescovi riuniti a Bratislava (foto Sir)

«Esattamente un secolo fa, quando una pandemia strangolò il mondo, si scatenarono due orribili guerre mondiali. Che la storia non si ripeta! Facendo eco ai continui appelli della Santa Sede – “non è mai troppo tardi per negoziare” – preghiamo e sollecitiamo il ritorno alle trattative per una soluzione pacifica». È l’appello dei vescovi europei contenuto in una Dichiarazione diffusa ieri da Bratislava, dove si è tenuta la terza edizione delle Giornate sociali cattoliche europee. A firmare il testo, a nome di tutti i delegati europei presenti, il cardinale Jean-Claude Hollerich, arcivescovo di Lussemburgo e presidente della Comece, monsignor Gintaras Grušas, arcivescovo di Vilnius e presidente del Ccee, e monsignor Stanislav Zvolenský, arcivescovo di Bratislava e presidente della Conferenza episcopale slovacca.

«Con il cuore spezzato – scrivono i vescovi – ascoltiamo le voci di quanti soffrono per la follia della guerra, le cui tragiche conseguenze sono davanti ai nostri occhi. Allo stesso tempo, siamo toccati dalla solidarietà di un gran numero di famiglie e persone che offrono rifugio e assistenza a chi ha bisogno di protezione. Facciamo appello alle istituzioni nazionali ed europee affinché sostengano adeguatamente questi sforzi».

I vescovi europei si uniscono pertanto «a papa Francesco nel suo appello urgente: fate tacere tutte le armi», ricordando quanto è scritto nella enciclica Fratelli tutti: «La guerra è un fallimento della politica e dell’umanità, una resa vergognosa, una sconfitta di fronte alle forze del male. Non fermiamoci su discussioni teoriche, tocchiamo la carne di chi subisce i danni».

La preghiera a Maria

Da Bratislava, anche i vescovi europei accolgono «con gioia» l’invito rivolto da Papa Francesco ai vescovi di tutto il mondo e ai loro presbiteri a unirsi a lui nella preghiera per la pace e nella consacrazione e affidamento della Russia e dell’Ucraina al Cuore Immacolato di Maria. «Preghiamo quotidianamente per la pace, in Ucraina e nel mondo intero, e chiediamo a Dio misericordia – si legge nella Dichiarazione -. Preghiamo il Signore che su questa terra ha sopportato la sua passione, ha sofferto la morte ed è risorto, di concedere il riposo eterno a tutti coloro che hanno perso la vita nella guerra. Conforti le loro famiglie, protegga coloro le cui vite sono a rischio e che stanno fuggendo dalla violenza. Colmi di abbondanti benedizioni tutti coloro che hanno mostrato solidarietà alle persone colpite e vulnerabili».

«La Quaresima per i cristiani – concludono i vescovi – è un tempo di pentimento e di conversione. Questo è il tempo per cambiare il corso, per guarire il mondo. È il tempo di abbandonare finalmente la logica del nemico che cerca lo scontro, e di intraprendere invece un cammino verso la fraternità umana».

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