Il 27 novembre, pochi giorni dopo la ricorrenza della patrona dei musicisti, una serata in parrocchia con diverse cantorie festeggerà Angelo Colombo, che da 75 anni presta ininterrottamente il suo servizio all'organo e dirige il coro locale

di Francesco ANDREONI

M° Angelo Colombo
Il maestro Angelo Colombo

Sabato 27 novembre, alle 20.30, nella chiesa parrocchiale dei Santi Gregorio e Marco a Casletto (Lecco) è fissato un incontro di musica e preghiera in onore di Santa Cecilia patrona dei musicisti. Alla serata, proposta dalla locale cantoria ed estesa a tutti le corali del decanato di Erba, parteciperanno, oltre alla Schola Cantorum di Casletto diretta dal maestro Angelo Colombo, I Cantori di Erba diretti da Francesco Andreoni e gli organisti Camillo Bonfanti di Albese ed Enrico Meroni di Orsenigo.

La ricorrenza onomastica della Santa Martire (22 novembre) è l’occasione propizia per rendere omaggio all’onorata carriera del maestro Angelo Colombo, il decano degli organisti della Pieve di Incino, che da 75 anni presta ininterrottamente il suo servizio musicale a Casletto. Organista e direttore della cantoria parrocchiale, Colombo è l’erede di una tradizione familiare. A memoria d’uomo si può risalire fino alla metà dell’Ottocento, dal prozio Achille Frigerio (1869-1941) al papà Antonio Colombo (1903-1974), fino al festeggiato, organista titolare dal 1946 a Moiana e Casletto.   

In paese Colombo è molto considerato per la lunga esperienza, per la vita esemplare e anche per la sua fedeltà. A lui, persona mite e schiva, sorridente e composta, meticolosa e intransigente, determinata e affidabilissima, si ricorre spesso anche per qualche consiglio, non solo musicale.

Nel luglio scorso è mancata, dopo faticosa malattia, sua moglie Imelda, con la quale ha trascorso serenamente tutta una vita. Al funerale il maestro Angelo non ha voluto stare nelle file dei parenti – «mi sarei commosso troppo», dice -, ma ha preferito sedersi ancora e come sempre alla sua consolle, per accompagnare la consorte in Paradiso con un abbraccio di tenera e sicura speranza. Il canto di comunione l’aveva preparato poco alla volta annotando nel testo le parole della moglie degli ultimi tempi («Cari miei, amici miei, fate festa con me. Perché lo Spirito Santo, guida della mia vita, mi ha portata al Padre»), elaborandone col cuore la melodia appropriata e originale.

Nella serata, alla recita del Rosario faranno corona letture autentiche della vita di Cecilia, canti mariani della tradizione popolare, ai quali parteciperà anche l’Assemblea dei fedeli convenuta, oltre ad un curioso repertorio organistico di musica sacra ottocentesca di impronta romantica, utilizzata nelle celebrazioni fino alla metà del secolo scorso e adatta allo strumento, l’organo meccanico Giuseppe Bernasconi di Varese del 1854. Brani originalissimi e inaspettati, di grande impatto emotivo, di insolite sonorità, di ritmi quasi ballabili su melodie lirico-operistiche che stupiranno sicuramente l’uditorio.

Purtroppo la capienza della piccola chiesa ospitante, ulteriormente ridotta dai limiti imposti dalle norme sanitarie, consentirà solo a 60 persone, munite di tutte le precauzioni necessarie, di partecipare all’evento.

 

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