La Comunità pastorale propone un incontro aperto a enti pubblici e territoriali, associazioni, famiglie ed esperti per condividere esperienze e avviare un percorso di inclusione
Su disabilità e fragilità occorre creare un percorso condiviso che getti le basi per una capacità ancora più efficace e vera di rispondere alle necessità delle famiglie e di chi vive questa condizione. Per questo la Comunità pastorale di Magenta lancia la proposta di “Fare-Rete”, insieme, per un’autentica e concreta inclusione.
La proposta nasce dallo stimolo offerto dalla nascita della Consulta diocesana per le Disabilità, impegnata proprio ad ascoltare le singole realtà locali e a coltivare questo stile di collaborazione. Da qui nasce l’idea di un incontro fissato per martedì 28 settembre, alle 20.45, presso l’aula magna del Centro Paolo VI di Magenta (via S. Martino).
“Fare-Rete”, insieme, per un’autentica e concreta inclusione: «Queste poche parole sono sufficienti per esprimere il desiderio che abbiamo di prenderci concretamente cura di chi vive la disabilità quotidianamente – spiegano Gianluca Casula, ispiratore dell’iniziativa e don Emiliano Redaelli, responsabile della Pastorale giovanile della Comunità pastorale di Magenta -. Sollecitati dai mesi di pandemia ci siamo interrogati su come questo “prenderci-cura” si può realizzare, sulle difficoltà che incontriamo, sulle richieste che raccogliamo, sui desideri educativi che custodiamo. Ci siamo resi conto che non basta partecipare a un progetto, collaborare per un’estate, seguire iniziative legate ad ambiti specifici di intervento. Vi sono molte esperienze importanti ed altrettanti progetti davvero utili e preziosi; ci sono alcune iniziative promosse da associazioni e gruppi che caratterizzano particolarmente il nostro territorio e la comunità di Magenta».
In questo quadro molte famiglie partecipano – affidandosi ora a questa ora a quell’iniziativa – guidate dall’esigenza del momento o dalle possibilità contingenti. Esprimono gratitudine per quanto fatto, ma resta sempre quel senso di “frammentarietà” della cura che non valorizza pienamente ciò che facciamo.
Il desiderio – da cui nasce la proposta di incontro per l’avvio di un percorso condiviso – è superare questa “frammentarietà”, con l’obiettivo di costruire insieme una Comunità capace di abbracciare le disabilità, una Città pronta ad accogliere la fragilità di chi frequenta ogni giorno le nostre strade e piazze, una Società che sappia riconoscere, tutelare e prendersi cura di chi è debole: una Comunità, una Città, una Società realmente inclusive, capaci di restituire valore a tutte le fragilità.
«Per fare questo è necessario che, tutti insieme, ci impegniamo a “Fare-Rete”: cioè a pensare-insieme, ad avere uno sguardo aperto che includa tutto il cammino di chi manifesta una disabilità, ad aprire le nostre singole iniziative collegandole a un percorso comune, non fine a sé stesso, ma che acquista valore proprio perché in-rete», prosegue don Emiliano.
A chi è rivolto l’incontro
Oratori e parrocchie, associazioni familiari, enti territoriali e socio-sanitari, scuole, associazione commercianti… e tutti coloro che “vivono” la Comunità, la Città, il Territorio possono diventare davvero inclusivi. Tutti coloro che fanno parte di queste realtà e che si ritrovano in questa volontà di “Fare-Rete” sono invitati (anzi, benvenuti) all’appuntamento del 28 settembre. «Un appuntamento che nasce proprio con la finalità di ascoltarci, di confrontarci e di proporre un inizio di cammino insieme», conclude don Emiliano.
L’accesso alla sala sarà gestito garantendo quanto previsto dalle misure di prevenzione richieste dall’emergenza Covid-19. per questo si richiede collaborazione nel comunicare la presenza indicando nome e associazione/ente/uditore all’indirizzo email comunitapastoralemagenta@gmail.com