Questo è ciò che gli uomini di fede devono testimoniare: lo scrive monsignor Delpini al Rabbino capo Arbib, inviando gli auguri alla sua Comunità per l'anno ebraico 5782 che sta per iniziare

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L'Arcivescovo e il Rabbino Arbib

Eccellentissimo Rabbino Capo,
a nome mio e di tutta la Chiesa ambrosiana giungano a Lei e a tutta la Comunità Ebraica di Milano i più sentiti auguri di Shanah Tovah u-Metuchah per l’anno 5782 che sta per cominciare.

Rinnovo qui a Milano gli auguri che papa Francesco ha rivolto domenica scorsa a tutti i fratelli e le sorelle di religione ebraica: il nuovo anno sia ricco di frutti di pace e di bene per quanti camminano fedelmente nella Legge del Signore.

Il cambiamento d’epoca nel quale siamo immersi sta consegnando alla Lombardia e alle terre ambrosiane sfide sempre più impegnative: il bisogno di pace, non solo per noi ma per il mondo intero, come l’arrivo in questi giorni a Milano dei primi profughi afgani ci ricorda; la fame di futuro, dopo mesi in cui la pandemia ci ha chiuso nel presente delle nostre paure; il bisogno di comprendere il destino verso cui siamo diretti, per orientare le scelte politiche e sociali che Milano attende con trepidazione.

A noi, agli uomini di fede, spetta il compito di testimoniare quanto la presenza di Dio sia un ingrediente fondamentale per trovare risposte vere ai bisogni provati. È con questa certezza che assicuro la mia e chiedo la vostra preghiera.

Con stima e rinnovata amicizia

Monsignor Mario Delpini
Arcivescovo di Milano

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