Al via dal tardo pomeriggio per rispettare il coprifuoco, prevede un primo momento laboratoriale in presenza nelle rispettive comunità e poi un collegamento Zoom con la Basilica di San Lorenzo a Milano, dove sarà presente il Vicario generale. Il mattino della domenica appuntamento per tutti a Messa
di Mario
Pischetola
Non si svolgerà di notte per via del “coprifuoco”, ma – mantenendo il nome di “Notte bianca della fede” – sarà una delle prime occasioni di incontro in presenza per gli adolescenti ambrosiani.
L’appuntamento sarà per sabato 24 e domenica 25 aprile. La formula di quest’anno ha come titolo «A occhi aperti, sogno Te» e prevede di incontrarsi, in modo organizzato e nel rispetto dei protocolli, in ciascun oratorio, sviluppando il tema della vita cristiana come crescita nelle dimensioni del sogno, del servizio, della fedeltà. Gli adolescenti saranno coinvolti in un momento laboratoriale di confronto con gli educatori di ciascuna comunità (si suggerisce di ritrovarsi attorno alle 18) e poi in un collegamento in diretta con alcuni testimoni. La diretta su piattaforma Zoom inizierà alle 19.30 e terminerà per le 20.30 circa. La location da cui parleranno i testimoni sarà la Basilica di San Lorenzo a Milano, dove sarà presente il Vicario generale, monsignor Franco Agnesi.
Lo scorso anno, con gli oratori ancora chiusi, la Notte bianca della fede si è tenuta esclusivamente online con l’intervento dell’arcivescovo Mario Delpini. Quest’anno la modalità di incontro sarà mista e la meta per incontrarsi sarà, per gli adolescenti, quella del proprio oratorio. Così come è stato pensato, questo evento, promosso dalla Fondazione Oratori Milanesi, prevede di consueto di raggiungere una destinazione particolare per far incontrare agli adolescenti un’esperienza di Chiesa diversa dalla propria e che abita una delle grandi città del Nord Italia, raccogliendo di essa testimonianze di fede e di vita vissuta e apprezzandone anche il patrimonio artistico e spirituale nonché l’ospitalità. Nelle edizioni passate, gli adolescenti hanno potuto incontrare anche i Vescovi delle diocesi ospitanti, quali Torino, Verona, Brescia, Bologna e radunarsi in luoghi suggestivi in migliaia, contagiando anche quelle città della loro presenza gioiosa. In zona arancione e in questa situazione di spostamenti limitati, considerare l’oratorio come luogo da riscoprire per incontrarsi assume un valore educativo forte, per una fascia d’età fra le più colpite dalle restrizioni e ancora impegnata, seppur parzialmente, con la didattica a distanza.
Questo appuntamento assume dunque una chiave simbolica di riapertura importante, chiedendo alle comunità educanti di ritornare a un contatto più stretto, anche se mai interrotto, con i ragazzi e le ragazze a loro affidati. Lo conferma don Stefano Guidi, direttore della Fom: «Ci spinge il desiderio di un’accoglienza incondizionata. L’oratorio altro non è che una comunità cristiana che si gioca per le giovani generazioni. Accogliere, ascoltare, seguire i più giovani nelle loro necessità è la nostra missione, che ci spinge anche a riadattarci per trovare nuovi modi per accompagnare e sostenere e per continuare a proporre occasioni di incontro».
La Notte bianca della fede avrà il suo sviluppo tematico attorno a tre parole-chiave, consegnate da papa Francesco nel suo messaggio per la Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni: sogno, servizio, fedeltà. Sarà compito degli educatori degli adolescenti aiutarli a comprendere come queste dimensioni diventino fondamentali per una vita orientata dalla luce del Risorto. La Notte bianca della fede non si concluderà con gli appuntamenti del sabato, ma con la celebrazione dell’eucaristia della domenica, quando, ancora una volta, gli adolescenti saranno convocati in ciascuna chiesa, ma in comunione con tutti gli altri gruppi in Diocesi.