L’esperienza virtuale sulle orme di San Daniele Comboni proposta a livello internazionale in occasione dell’Ottobre missionario

di don Luca FOSSATI
Collaboratore Ufficio Comunicazioni Sociali

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Nel nostro viaggio alla scoperta delle iniziative di pastorale digitale, questa volta allarghiamo lo sguardo spingendoci oltre i confini diocesani. Abbiamo chiesto a suor Loreta Beccia, religiosa comboniana che ha vissuto gli anni della sua formazione in una comunità pastorale di Milano, di raccontarci l’esperienza – da loro proposta a livello internazionale – del pellegrinaggio virtuale sulle orme di San Daniele Comboni, dal titolo “La missione è il cammino”, svoltosi nel contesto dell’Ottobre missionario 2020.

L’intuizione è stata quella di offrire un percorso culturale, alla scoperta di luoghi e paesaggi nuovi, e al contempo spirituale per “pellegrinare” senza muoversi da casa.

Il lancio è stato fatto una settimana prima dell’inizio con brevi video sul senso della missione e post sui social, diffusi in collaborazione con gli Uffici diocesani di comunicazione di alcuni Paesi latinoamericani. Ogni iscritto ha quindi ricevuto il “biglietto” virtuale per il viaggio della durata di sette giorni da Limone sul Garda, luogo natale di Comboni, fino a Jartum, in Sud Sudan, luogo della morte.

Per ciascun giorno ai pellegrini è stata data la possibilità di scegliere l’ora più adatta per vivere il cammino. Ogni tappa è stata composta da un piccolo testo d’introduzione e un video descrittivo del luogo visitato, un testo storico sul significato di quel luogo nella vita del Santo e una riflessione biblico-esistenziale in video. Quindi si è condiviso un momento di preghiera, ogni giorno diverso e molto creativo, e ascoltata una testimonianza missionaria. Al termine della giornata, poi, un tempo di ristoro “sotto il Baobab”, dove poter leggere barzellette, ricette e curiosità. Per passare alla tappa successiva, ogni pellegrino è stato invitato a completare un piccolo test per ottenere il biglietto d’accesso, insieme a un regalo utile per proseguire il viaggio.

I pellegrini che lo hanno richiesto hanno avuto un amico di cammino, un accompagnatore, con cui condividere l’esperienza vissuta e per due volte tutti i partecipanti si sono ritrovati a piccoli gruppi in piattaforma Zoom, guidati dai diversi accompagnatori.

Il gruppo organizzatore, di cui suor Loreta è parte, è composto da sei religiose e una laica, sparse in vari luoghi del mondo: Costarica, Camerun, Sud Sudan, Giordania, Sri Lanka, Egitto. Gli iscritti sono stati circa 1300, la maggior parte dei quali provenienti da Paesi di lingua spagnola e di età variabile dai 6 agli 80 anni. Tra loro una signora anziana che ha sempre sognato di essere missionaria e un’altra che, avendo da anni come sua unica compagna di cammino una sedia a rotelle, è stata grata di poter viaggiare, insieme a Comboni, per una volta senza difficoltà negli spostamenti.  

Con un linguaggio semplice, ma profondo, e un sapiente mix di diversi strumenti di comunicazione, questa esperienza ha permesso il coinvolgimento di tutta la famiglia religiosa, riunendo persone di diverse parti del mondo in un unico cammino, seppure a distanza. Qualche fatica si è avuta, più che altro per la poca dimestichezza di qualche pellegrino con gli strumenti utilizzati, ma gli accompagnatori sono stati un aiuto prezioso per superare queste difficoltà.

«L’idea è di continuare – confida suor Loreta -, cominciando con la traduzione di questo pellegrinaggio nato in spagnolo, nelle diverse lingue. Il desiderio è di lanciarlo per il 15 marzo, giorno del compleanno di Comboni».

Prepariamo allora anche noi il nostro zaino virtuale, pronti per il prossimo pellegrinaggio.

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