Uno strumento di comunicazione a disposizione di un territorio molto attivo. Contenuti proposti in tempo reale da uno staff di volontari, circa mille persone raggiunte costantemente

di don Luca FOSSATI
Collaboratore Ufficio Comunicazioni Sociali

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C’erano una volta le radio libere, in quel periodo storico in cui l’etere veniva poco alla volta popolato da stazioni di tutti i generi. In quel momento anche diverse comunità parrocchiali fecero sorgere le loro piccole o grandi emittenti radiofoniche. Oggi, in un contesto in cui tutto questo non è più così facilmente accessibile e in cui la transizione al digitale pone alcune barriere e nuove opportunità, vogliamo raccontarvi l’esperienza di una parrocchia che ha scommesso sul modello WebTV.

Ci riferiamo all’esperienza della parrocchia di San Michele Arcangelo e Santa Rita, quartiere corvetto di Milano. È infatti in questo contesto che è nata e sta crescendo la Corvetto WebTV. Ci racconta l’esperienza il parroco don Andrea Bellò: «La scelta del nome è significativa – precisa -. La Corvetto WebTV vuole essere uno strumento non solo parrocchiale, ma aperto al territorio, per questo si è scelto di utilizzare un nome laico». È infatti una zona di Milano molto attiva sul versante del terzo settore, quella sulla quale insiste la parrocchia. Sono una cinquantina le associazioni e realtà che operano nel quartiere. La Corvetto WebTV nasce con l’intento di essere uno strumento di comunicazione a disposizione di tutte queste realtà, oltre che naturalmente della parrocchia.

Il funzionamento è molto semplice: viene stabilito un palinsesto a “rullo” che ciclicamente viene riproposto durante la giornata con contributi registrati predisposti appositamente. Questo palinsesto poi viene interrotto in occasione di eventi in diretta (incontri, catechesi, celebrazioni o altro) per poi riprendere al termine. Per poterla vedere ci si può collegare al sito della parrocchia www.psmsr.it, oppure scaricare l’app del provider che fornisce questo canale trasmissivo: ItaliaOnlineTV. «Abbiamo pensato anche di fornire alcuni negozi della zona di televisori con alcuni contributi da presentare in modo ciclico per diffondere la conoscenza di questa piattaforma», racconta don Andrea.

La scelta di utilizzare uno strumento di questo tipo, al posto di un canale YouTube per esempio, è dettata da due particolarità: l’assenza di distrazioni e la fruizione in tempo reale. Se infatti su YouTube, mentre stiamo seguendo un contributo, possiamo essere distratti da altri video correlati o da pubblicità, qui la visione è totalmente immersiva. Inoltre i contributi non vengono visualizzati on demand come sulle altre piattaforme di streaming sulle quali ognuno sceglie cosa vedere e quando vederlo, ma vengono proposti in tempo reale come da palinsesto, esattamente come avviene per le emittenti televisive.

Tutto questo, ovviamente, necessita di competenze specifiche e di un piccolo investimento. La parrocchia ha la fortuna di poter contare sulla redazione dell’informatore parrocchiale L’Angelus e su volontari che, lavorando già in ambito televisivo, collaborano alla realizzazione della webTV. Per favorire l’interazione con gli ascoltatori è nata anche una chat Whatsapp chiamata “linea diretta”, che consente di dialogare, specialmente in occasione delle catechesi. I riscontri sono positivi da parte della comunità e, seppure la piattaforma non consenta di avere dati complessivi dettagliati, qualche dato numerico indica una media di mille persone raggiunte costantemente.

 

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