Il nuovo documento tratta della fraternità e dell’amicizia sociale. Il vescovo Sorrentino: «Un gesto che dà coraggio e forza per ripartire». Dal 12 ottobre in libreria un'edizione “ambrosiana” con prefazione dell'Arcivescovo
«Nel pomeriggio di sabato 3 ottobre 2020 il Santo Padre Francesco si recherà ad Assisi per firmare la nuova enciclica Fratelli tutti sulla fraternità e l’amicizia sociale»: lo ha dichiarato sabato 5 settembre il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni. Alle 15 il Santo Padre arriverà al Sacro Convento, dove celebrerà la Santa Messa presso la Tomba di San Francesco e al termine firmerà l’enciclica. A motivo della situazione sanitaria, ha precisato il direttore della Sala Stampa, «è desiderio del Santo Padre che la visita si svolga in forma privata, senza alcuna partecipazione dei fedeli. Appena terminata la celebrazione, il Santo Padre farà rientro in Vaticano».
Monsignor Sorrentino: «Fratelli nell’amore dopo averlo sperimentato nel dolore»
«È davvero bello che Papa Francesco torni ad Assisi, ancora più bello che torni per firmare un documento sul tema della fraternità. È un tema a lui particolarmente caro, ma lo deve essere a tutti quanti noi»: questo il commento in un videomessaggio di monsignor Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino. È bello, secondo il presule, che la firma avvenga «all’ombra di San Francesco, il quale ebbe per la fraternità una inclinazione speciale da quando, lasciando la sua famiglia, riscoprì il Padre Celeste ed egli diventò il fratello universale, tanto universale che persino il cosmo gli diventò fratello: “Sora Madre nostra Terra’, “Frate Sole’, ‘Sora Luna’, ‘Sora Acqua”». Monsignor Sorrentino ha sottolineato: «La fraternità sta al cuore della spiritualità francescana, ma ancora prima della spiritualità evangelica. È Gesù che ci riporta il Padre Celeste, ce lo fa contemplare e ci aiuta a essere fratelli. papa Francesco viene qui a firmare questo documento, quasi a dargli l’imprinting di Francesco». Il Vescovo ha osservato: «Francesco d’Assisi ancora oggi ci accompagna, ci parla, ci accompagna. E in un momento particolare» come quello che stiamo vivendo «di incoraggiamento tutti abbiamo bisogno. La pandemia ci ha messo alle strette, abbiamo fatto l’esperienza di quanto siamo fragili e di quanto siamo fratelli nel dolore. Ora Papa Francesco ci chiede di diventare davvero fratelli nell’amore, perché, se ci dobbiamo salvare, non ci salviamo se non insieme».
Papa Francesco sarà ad Assisi «per dare un messaggio al mondo che trova nel Santo di Assisi ispirazione e conforto. È il messaggio della fraternità». «Convertendosi pienamente a Cristo, Francesco scoprì il Padre del cielo – ha ricordato Sorrentino -. Le sue parole, all’atto della spogliazione, furono: “Non più padre Pietro di Bernardone, ma Padre nostro che sei nei cieli”. L’unico Padre del cielo è fonte dell’unica fraternità tra tutti gli esseri umani, anzi, nella spiritualità del Santo, della “fraternità cosmica” che unisce, in qualche modo, tutte le creature: frate sole, sora luna, sora acqua, sora nostra Madre Terra». Facendo riferimento alla visita del Pontefice, il Vescovo ha affermato: «A nome di tutta questa Chiesa, che al Poverello diede i natali di luce e di fede e lo vide contrassegnare di sé tutti gli angoli di questa Città benedetta, ringrazio papa Francesco per questo gesto che ci riempie di commozione e di gratitudine. Celebrerà alla tomba del Santo in forma riservata, negli stessi giorni in cui ad Assisi si fa festa, come sempre, per la solennità del Santo, iniziando con i vespri a Santa Maria degli Angeli, accogliendo autorità e fedeli della regione Marche, per l’omaggio a Francesco patrono d’Italia». Mons. Sorrentino ha concluso: «Anche questo gesto di papa Francesco ci dà nuovo coraggio e forza per “ripartire” nel nome della fraternità che tutti ci unisce. Grazie, Papa Francesco!».