A mezzo secolo dalla promulgazione del nuovo rito di consacrazione, queste donne riflettono con la loro vita la bellezza dell’amore di Cristo, rimanendo radicate nella Diocesi in cui hanno maturato il loro percorso formativo

di Gloria MARI

ordo virginum 2018 (D)

Il 31 maggio 1970, su mandato di Paolo VI, la Sacra Congregazione per il culto divino promulgò il nuovo rito della consacrazione delle vergini, che ha fatto rifiorire l’antico Ordine delle vergini, testimoniato nelle comunità cristiane fin dai tempi apostolici. Anche se la rinascita dell’Ordo virginum è recente, questa vocazione è conosciuta in tutto il mondo, dove si contano circa 5 mila consacrate.

In Italia le donne dell’Ordo sono presenti in gran parte delle Diocesi italiane, dove offrono la propria testimonianza in molti ambiti della società e della Chiesa. Le prime consacrazioni vengono celebrate negli anni Settanta e da allora il numero delle donne che ricevono la consacrazione secondo il rito della Consecratio virginum cresce in modo costante.

La Congregazione per la vita consacrata, per solennizzare la rinascita dell’Ordo virginum, aveva convocato dal 28 al 31 maggio 2020, a Roma, il terzo incontro internazionale. In questa occasione le appartenenti all’Ordo virginum di tutto il mondo, come già avvenuto nel 1995, nel 2008 e nel 2016, erano invitate a radunarsi per lodare e ringraziare il Signore, riflettere insieme, arricchirsi del vicendevole scambio di esperienze, testimoniare alla Chiesa e al mondo la bellezza di questa vocazione ed essere confermate in essa dal Successore di Pietro. Rimandato a causa della pandemia in corso, all’incontro erano iscritte oltre 700 donne consacrate, con diversi vescovi e delegati, provenienti da 61 diverse nazioni.

Donne chiamate alla profezia della gioia evangelica, in questo tempo, le vergini consacrate riflettono con la loro vita la bellezza dell’armonia e dell’amore di Cristo nel concreto, condividendo gioie e dolori del mondo. Le donne che ricevono questa consacrazione restano radicate nella Diocesi in cui già vivono e nella quale hanno maturato il discernimento vocazionale e il percorso formativo verso la consacrazione. È in questa porzione del popolo di Dio che mettono a frutto i propri doni, con la guida del vescovo.

La vita delle consacrate dell’Ordo, pur senza segni esterni (se non l’anello consegnato durante il rito di consacrazione, come simbolo dell’alleanza sponsale con Cristo), è un segno dell’amore con cui Dio ama il suo popolo. Immerse nella storia, le consacrate accettano di portarne le difficoltà e di vivere in una rete di legami, nello stile della prossimità e condivisone. Attente a cogliere gli appelli che vengono dal contesto in cui vivono le vergini condividono, secondo le proprie possibilità, la predilezione della Chiesa per i poveri, i sofferenti, gli emarginati. Si sostengono economicamente con il proprio lavoro e lo vivono come testimonianza di collaborazione all’opera creatrice e redentrice di Dio, per questo si impegnano a maturare una professionalità sempre più competente e responsabile.

Per celebrare il 50° anniversario del ripristino del rito, il giorno 31 maggio, le consacrate italiane in comunione con le consacrate di tutto il mondo auspicano un messaggio e/o un augurio da papa Francesco. A quest’anniversario sarà anche dedicato un numero speciale del loro Foglio di collegamento, nel quale sarà pubblicata la lettura dei dati raccolti in una recente indagine (vedi box a fianco) e alcune significative testimonianze.

Info: www.ordovirginum.org.

 

 

 

 

 

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