In un webinar la presentazione del lavoro della Commissione diocesana confluito nel sussidio «Ora Andiamo!». Iscrizioni sul sito www.oramiformo.it. In allegato la prefazione di don Antonelli

ora andiamo

Martedì 26 maggio, alle 21, con uno sguardo alla ripresa delle attività, in un webinar su Zoom, dedicato ai coordinatori degli oratori e agli educatori, verrà presentato il lavoro della Commissione diocesana per l’itinerario preadolescenti che ha riordinato il percorso con nuove prospettive «Ora Andiamo!». Ci si iscrive tramite il sito www.oramiformo.it (cliccando sul banner #oramiformoacasa e procedendo alla creazione di un proprio account personale). La partecipazione è libera e gratuita.

Ecco una sintesi schematica dell’itinerario.

La comunità cristiana si interessa dei preadolescenti dopo averli seguiti durante l’Iniziazione cristiana, con la speranza di poterli accompagnare ancora nell’adolescenza e oltre. Il forte collegamento tra le varie stagioni della vita di un ragazzo deve stare particolarmente a cuore soprattutto a quanti si prendono cura del cammino di fede.

La pastorale dei preadolescenti: i soggetti in gioco

Prima di rispondere alla domanda: «Che cosa dobbiamo fare?», è necessario capire i soggetti in gioco. La cura da parte della comunità per i preadolescenti non può prescindere dal comprendere chi si prende cura dei ragazzi e quali sono alcuni tratti specifici di questa età.

In particolare: partiamo dalla comunità cristiana (1), per poi guardare i ragazzi e le loro famiglie (2-3) e terminare nuovamente con la comunità adulta (4-5) che si è lasciata interpellare dalla preadolescenza.

1.Trasformazioni nella vita della comunità cristiana. Una parrocchia ha ammesso i ragazzi alla Cresima: ciò non può lasciare indifferente la comunità stessa. Ci domandiamo: in che cosa deve cambiare lo sguardo della comunità?

2.Trasformazioni dei ragazzi preadolescenti. La preadolescenza non è solo il “dopo-Cresima”: molte trasformazioni avvengono nel corpo e nella mente dei ragazzi. Come le possiamo descrivere sinteticamente?

3.Le famiglie dei preadolescenti. I ragazzi vivono ancora in stretta simbiosi con la propria famiglia. Ma come si trasformano le famiglie quando un ragazzo raggiunge la preadolescenza?

4.I preadolescenti interpellano la comunità cristiana. Abbiamo descritto rapidamente il volto dei preadolescenti: che cosa chiede questa età alla comunità cristiana?

5.Nello stile della comunità educante. Per accompagnare efficacemente i ragazzi preadolescenti la scelta di un coinvolgimento comunionale degli educatori (che chiamiamo sinteticamente “comunità educante”) appare imprescindibile.

La proposta di fede: dodici esperienze da vivere con i preadolescenti

Prima di scegliere quali temi trattare, la comunità cristiana si deve domandare quali esperienze far vivere ai preadolescenti: ne abbiamo scelte dodici che appaiono irrinunciabili.

1.Dodici esperienze/avventure da vivere con i preadolescenti. Le “dodici esperienze imperdibili” rappresentano il cuore della proposta rinnovata della Diocesi. Esse sviluppano le quattro dimensioni dell’esperienza cristiana che hanno caratterizzato anche l’itinerario di Iniziazione Cristiana.

2.Una mappa per programmare e verificare. Nella programmazione dell’anno diventano fondamentali “dodici esperienze. imperdibili” che permettono di comporre la mappa del cammino annuale. Tale mappa permette di tenere il filo del percorso e di verificarlo di tanto in tanto.

3.Lo sviluppo lungo il cammino. I ragazzi vivono le dodici esperienze attraverso le proposte degli educatori, perché le scelgono liberamente, perché le incontrano nei percorsi descritti dai Sussidi oppure attraverso altre proposte dedicate ai preadolescenti (sport, doposcuola, teatro, ministranti…).

4.Le dodici esperienze imperdibili. Le dodici esperienze imperdibili vengono descritte in dettaglio, proponendo alcuni esempi per viverle con i ragazzi.

Il gruppo preadolescenti: obiettivi e strumenti

Pur consapevoli che non tutti i ragazzi accolgono la proposta del “gruppo preadolescenti”, questa modalità di incontro appare ancora la forma “tipica” del loro accompagnamento. Descriviamo dunque in questo capitolo i tratti fondamentali di questa proposta che si articola su tre anni e si conclude con la Professione di fede.

1.I confini della proposta: spazi e tempi. Per articolare il cammino, i responsabili dell’oratorio devono confrontarsi con la concreta realtà della parrocchia, nel contesto delle comunità pastorali e del decanato.

2.Gli obiettivi comunitari e personali del cammino. Il cammino è progressivo attraverso tre obiettivi: appartenenza, protagonismo e decisione.

3.La liturgia accompagna il cammino. Il riferimento imprescindibile di ogni cammino cristiano è l’anno liturgico, che permette di vivere il mistero di Cristo nella vita degli uomini.

4.L’orizzonte della Professione di fede dei preadolescenti. La meta simbolica del cammino è la Professione di fede, precisata in termini di servizio.

5.I pellegrinaggi e gli eventi diocesani. L’itinerario fa tesoro della preziosa esperienza dei pellegrinaggi promossi dalla pastorale giovanile: il cammino degli inizi e i pellegrinaggi a Roma e Assisi rappresentano non solo delle belle tradizioni per la nostra Diocesi, ma occasioni preziose per arricchire le proposte dei singoli oratori.

Un cammino integrato a partire da percorsi modulari. Scegliamo di non proporre un’unica scansione tematica, valida per tutti gli oratori diocesani, ma di affidare alle singole comunità educanti dei materiali pubblicati, secondo la logica dei moduli, da cui attingere per elaborare il proprio percorso.

 

 

 

 

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