Don Angelo Zorloni presenta il Decanato che dal 10 al 17 novembre accoglie la visita pastorale dell'Arcivescovo. Tra le risorse, la ricca proposta di itinerari per conoscere la Scrittura. Tra i nodi, il disagio giovanile
di Cristina
CONTI
Martedì scorso l’incontro in giornata con sacerdoti e diaconi e il dialogo serale con i giovani hanno introdotto la visita pastorale dell’Arcivescovo al Decanato di Bresso (Zona VII), la prima dell’anno 2019/2020, che si svolge tra domenica 10 e domenica 17 novembre. Don Angelo Zorloni, responsabile della Comunità pastorale Madonna del Pilastrello e decano, presenta il territorio: «È piccolo e policentrico, formato da tre città, Bresso, Cormano e Cusano Milanino (citate per ordine di grandezza), per un totale di circa 65 mila abitanti. È un territorio densamente abitato, anche se la popolazione è in calo. Rimane popoloso grazie alla presenza di stranieri, molti immigrati dall’Est europeo, come ucraini e moldavi, e poi egiziani, marocchini, sudamericani: tutte persone che sono in Italia per motivi di studio o lavoro e ben integrati nelle parrocchie. A Bresso c’è anche un campo di accoglienza straordinario per giovani uomini. Dal punto di vista sociale, la nostra zona sta guarendo dalle ferite della crisi economica, anche se la precarietà del lavoro rimane un problema grave. Non ci sono scuole superiori e nemmeno un ospedale, tutto gravita su Milano».
E dal punto di vista ecclesiale, com’è organizzato il Decanato?
È composto da tre Comunità pastorali, una per ogni città. Si sono formate progressivamente negli ultimi anni, l’ultima è stata quella di Cormano quest’anno. Le parrocchie, invece, sono in tutto nove: quattro a Cormano, tre a Bresso e due a Cusano Milanino.
Come attendete la visita dell’Arcivescovo?
È stata estremamente significativa la richiesta della Diocesi di “leggere” la familiarità delle tre Comunità pastorali con la Sacra Scrittura. A questo proposito la prossima settimana si terrà un’assemblea con l’équipe della Sacra Scrittura predisposta dalla Diocesi per presentare i risultati del discernimento delle Comunità. È emersa una grande considerazione della Parola di Dio, che si esprime attraverso itinerari variegati e di qualità, proposti alle famiglie e alle diverse fasce di età, fino agli anziani. Ci sono poi anche smagliature e fatiche…
Vale a dire?
Ultimamente si è registrato un aumento dei ricoveri di adolescenti per problemi psicologici. In generale il problema dei ragazzi e dei giovani è l’educazione. Le famiglie che hanno genitori dai 40 anni in giù sentono molto questa preoccupazione. Negli oratori e nei gruppi familiari siamo molto attenti a questa tematica. Le famiglie, infatti, sono come porte girevoli che fanno entrare i figli nella comunità cristiana. Ci sono poi difficoltà molto forti anche nella ricerca di riferimenti, nell’accesso al Vangelo e alla vita comunitaria e una generale fatica nelle relazioni affettive, dalla preadolescenza in su.
Sul fronte caritativo, quali sono le attività più significative?
Nel Decanato la carità si realizza attraverso quelli che chiamiamo i “magnifici 7”, realtà che si occupano di altrettanti ambiti. Innanzitutto c’è la carità operosa di ogni giorno, che si svolge attraverso la Caritas, il volontariato e la San Vincenzo. Dal 2001 c’è poi la Fondazione “Adotta una famiglia”, che si occupa di dare una mano alle famiglie in difficoltà e che è stata lo sviluppo naturale del Fondo Famiglia Lavoro della Diocesi: questa realtà ha raccolto e ridistribuito oltre 500 mila euro per aiutare le famiglie a pagare il mutuo della casa e le bollette. Un altro aspetto molto importante è l’attenzione ai migranti, attraverso scuole di italiano per stranieri e appartamenti per accogliere rifugiati politici. A Cormano un’associazione si dedica all’accoglienza dei minori ucraini. Per quanto riguarda la disabilità ci sono progetti di inclusione negli oratori e cammini di fede specifici a Bresso.
E l’aspetto culturale?
Soprattutto a Bresso si sono sviluppate sale di comunità e circuiti culturali. La dimensione ecumenica si è invece sviluppata a Cormano, dove è stata data la disponibilità di una chiesa agli ortodossi e si mantengono ottimi rapporti con la loro comunità.
Quali saranno le tappe della visita?
Si parte da Bresso con un incontro con le tre parrocchie e la messa nella parrocchia della Misericordia. Seguirà poi l’incontro con le singole realtà, soprattutto con i ragazzi dell’iniziazione cristiana e con i nonni. In momenti diversi l’Arcivescovo sarà presente a Cormano domenica 10 e domenica 17. A Cusano Milanino, infine, l’incontro con le realtà caritative sarà il 7 dicembre.