Nella Chiesa di Rito romano sarà invece celebrato il 29 maggio. Monsignor Claudio Magnoli, segretario della Congregazione del Rito ambrosiano, spiega le ragioni di questa discrepanza
di Stefania
CECCHETTI
Con decreto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, papa Francesco ha stabilito che la memoria di San Paolo VI venga inserita nel Calendario generale della Chiesa di Rito romano il 29 maggio. «È stato scelto il 29 maggio – scrive in una nota di commento al decreto il cardinale Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti -, perché data della sua ordinazione presbiterale nel 1920, essendo il 6 agosto, giorno della sua nascita al cielo, festa della Trasfigurazione del Signore».
Nel Rito ambrosiano la memoria verrà celebrata non il 29, ma il 30 maggio, giorno in cui Giovanni Battista Montini celebrò la sua prima Santa Messa presso il Santuario delle Grazie a Brescia. «Il motivo di questa discrepanza – spiega monsignor Claudio Magnoli, segretario della Congregazione del Rito ambrosiano – risiede nel fatto che il 29 maggio la Chiesa ambrosiana celebra già la memoria di San Vigilio vescovo e dei santi Sisinio, Martirio e Alessandro, conosciuti come i martiri della Val di Non. Il vescovo Ambrogio li aveva infatti inviati nella diocesi trentina come missionari su richiesta del vescovo di Trento, Vigilio. Dopo il loro martirio, le reliquie tornarono a Milano, durante l’episcopato di San Simpliciano. Si tratta dunque di una memoria importante, che ha radici antiche e profonde nella nostra diocesi».