Lo spazio di incontro e di confronto promosso nell’ultimo anno dal Decanato propone un convegno articolato in analisi, riflessioni e testimonianze, con l’obiettivo di rilanciare la vivacità che su queste tematiche ha sempre contraddistinto il territorio
Con “Lettera alla città” consegnata al Sindaco di Varese nel maggio del 2017, la Comunità cristiana varesina ha aperto uno spazio di incontro che ha visto, nello scorso febbraio, autorevoli relatori confrontarsi sulle prospettive che il mondo occidentale moderno offre al destino dell’uomo, nel corso di un evento dal titolo “La città è ancora dimora per l’uomo?”.
Sulla scia delle riflessioni maturate e dell’interesse nato intorno ai temi proposti, è stato organizzato un convegno dal titolo “Fondati sul lavoro?”, in programma dal 22 al 26 maggio. È un’occasione di incontro e di dialogo che la Comunità cristiana varesina offre a quanti sono interessati a confrontarsi su temi come la formazione, l’innovazione, le opportunità per i giovani e le prospettive di sviluppo socio-economico dell’intera zona. Una mostra a carattere multimediale aprirà i lavori presso gli spazi della Camera di Commercio (piazza Monte Grappa), che ospiteranno anche gli incontri con i vari relatori, mentre gli studenti delle scuole superiori incontreranno esperti e imprenditori al Teatro Apollonio. Nella serata di sabato 26 maggio, a chiusura della kermesse, è in programma un concerto con canzoni folk dal mondo.
L’evento ha l’obiettivo di declinare il tema del lavoro partendo da aspetti concreti come il sostegno alla ricerca, le reti di impresa, le tipologie di contratto, la funzione delle università di riferimento per il territorio. Non mancheranno testimonianze dirette di imprenditori che sperimentano le opportunità dell’industria 4.0. «Dalla cultura può venire un orientamento per il futuro? – si chiedono gli organizzatori – È questa la scommessa: partire da ciò che serve veramente all’uomo, partire dal lavoro come opportunità di realizzazione e di servizio per la comunità, avendo come obiettivo un’evoluzione che non sia solo economica, ma anche culturale e valoriale».
L’obiettivi è recuperare quella vivacità di interessi e proposte che Varese ha sempre avuto con la sua vocazione industriale e commerciale, senza la paura che nasce dai cambiamenti legati alla nuova geografia del lavoro o alle telecomunicazioni ipertecnologiche, che hanno generato nuove coordinate spazio-temporali e nuove realtà organizzative.