Illustrato a Milano, nella sede di Confcommercio, il progetto “Dieci volte tanto”, nato dalla collaborazione tra l’Associazione, l’Arcidiocesi e Caritas Ambrosiana. A ispirarlo, la “regola della decima” proposta dall’Arcivescovo, presente all’incontro, nel “Discorso alla Città” 2017
di Annamaria
Braccini
La grande Sala “Orlando” della sede Confcommercio di Milano è gremita – tantissimi i giovani delle scuole – , per la presenza dell’Arcivescovo, che come i suoi predecessori, non viene meno alla ormai tradizionale amicizia con l’Associazione che riunisce coloro che, a Milano, Lodi e Monza Brianza, sono impegnati nel commercio anche a livello imprenditoriale.Non a caso, il dialogo con monsignor Delpini, si apre con una serie di immagini ed espressioni rivolte dai Pastori ambrosiani agli operatori del settore fin dai tempi della ricostruzione. A fare gli onori di casa – non potrebbe essere altrimenti – è il presidente Carlo Sangalli, da tempo alla guida della Confcommercio; modera la giornalista del “Corriere della Sera”, responsabile del supplemento “Buone Notizie”, Elisabetta Soglio.
«La presenza dell’Arcivescovo ha un valore ancora più grande per imparare il cambio di passo a cui egli ci incita», dice Sangalli. «Il nostro DNA è quello di una forza popolare e di un settore in movimento pervasivo fortemente aperto ai giovani, per cui presentiamo un progetto nuovo con un impegno al quale crediamo siano chiamati tutti i Corpi intermedi della società».
L’iniziativa è, infatti, importante: “Dieci volte tanto”, il suo titolo. È il frutto «di un’alleanza che si basa sulla convinzione che l’alternanza sia uno straordinario strumento a disposizione di imprese, dei ragazzi e della scuola, facendo crescere persone e adulti consapevoli che sappiano seguire la propria vocazione. Ma per trovarla bisogna dare, questo è il senso del progetto», conclude il presidente Confcommercio che, con l’Arcidiocesi e Caritas ambrosiana hanno promosso l’iniziativa stessa..
L’idea è semplice e vincente: a partire dall’anno scolastico 2018-2019. “Dieci volte tanto” consentirà agli studenti degli Istituti superiori di sperimentare la pratica della “decima” – scelta proposta a tutti da Delpini nel “Discorso di Sant’Ambrogio” – all’interno dei progetti di alternanza Scuola-Lavoro.
Con piani individuali di formazione dello studente, la decima parte delle ore di alternanza verrà così destinata a impegni curati da enti del mondo del volontariato e del Terzo settore. Una “decima” che si attesta sulle 20 ore per i Licei e 40 per gli Istituti tecnici. Alla sperimentazione hanno già aderito aziende come Autogrill, Peck, Pwc; Ristorazione Cracco, Scuola Zoo.
La riflessione dell’Arcivescovo
Tra domande e risposte con la moderatrice, il vescovo Mario sottolinea: «Mi sembra che tutti abbiamo un desiderio di bene, di città dove si viva tranquilli. Qualche volta pensiamo che questo sogno sia un frutto realizzato dalle Istituzioni, mentre si costruisce la città con misure virtuose praticabili da ognuno. C’è sempre spazio per quella percentuale che costituisce il patrimonio condiviso. Sono stupito dell’attenzione che c’è in questa città, semmai mi meraviglia che sia rilevata così poco la pratica ordinaria del bene, per cui l’immagine che si ha è che la metropoli sia segnata solo da problemi, ma sono ammirato di Milano e della Lombardia».
Il messaggio è anche per i commercianti, nella loro casa. «Occorre un senso di tessitura di rapporti nel segno della cordialità, questo mi sembra il compito di un negozio ben gestito», scandisce Delpini che ricorda la zia Carla e lo zio Nino, impegnati nella tabaccheria del suo paese di origine. «La seconda parola è immaginare il futuro, guardare avanti. Anche inserire i ragazzi dell’alternanza Scuola-Lavoro deve costruire una consapevolezza relativa a dove si stia andando come società, nel piccolo e nel grande».
E, infine, una terza indicazione: resistere al male che si insinua sempre. «La Confcommercio può porsi come fonte di alleanza e, quindi, quale argine contro il male e la disonestà tenendoli fuori dalla porta. Un tessuto sociale sano deve far sentire protetto il cittadino: il bene produce bene e questo è un dovere di tutti, ma chi ha la “regia”, chi governa, deve sentire una particolare responsabilità».
Poi, è il momento delle testimonianze, come quella di Sofia, 17 anni studentessa al Liceo scientifico, che ha vissuto un’esperienza particolarmente stimolante all’Ospedale di Vizzolo Predabissi nel reparto che si occupa di analizzare tessuti organici, riflettendo su malattia e salute.
Dario Seveso, volontario di Caritas ambrosiana presso l’Emporio della Solidarietà di Garbagnate, spiega: «È un luogo privilegiato per “fare” relazione. Il momento della spesa quotidiana, diventa occasione per affrontare questioni di più ampio respiro, come non sprecare le poche risorse che si hanno, gestendo al meglio l’economia delle famiglie». Un incoraggiamento ai giovani viene da Paolo De Nadai, fondatore e CEO di “ScuolaZoo”, portale dedicato agli studenti, seguito da 3 milioni di ragazzi.
«È decisivo, per la società, partire dai giovani, perché se non lo fa è destinata a chiudersi», conclude Delpini. «Oggi dobbiamo aiutare questa generazione a risvegliarsi nella pienezza, perché l’immagine minacciosa che noi adulti tendiamo a delineare, con una seminagione di allarmi, rischia di mortificare i giovani che devono, invece, avere la persuasione di poter dare un futuro alla città, a questo mondo, aggiustando le cose. Non facendo miracoli, ma offrendo “segni”, come dice. anche di Gesù. il Vangelo».
Un ultima parola è sul “lamentarsi”, uno dei famosi editti delpiniani ribadito anche in questo contesto. «Almeno i cristiani dovrebbero sapere che è proibito lamentarsi». E scatta l’applauso soprattutto degli studenti, prima che a Delpini arrivi anche un significativo dono, una bicicletta, portata al centro del palco mentre scorrono le immagini, famose, di un film di don Camillo che, in sella, supera Peppone.