A 160 anni dalle apparizioni di Maria a Bernardette, l’Arcivescovo presiede la celebrazione eucaristica delle 15.30. In giornata altre Messe e Rosari, in serata la Processione “aux flambeaux”
Anche quest’anno l’11 febbraio, 26ma Giornata mondiale del malato, una vera migrazione di fedeli e di ammalati confluirà nella Basilica di Santa Maria di Lourdes (via Induno 12, Milano), affidandosi a Maria, la «bella Signora» apparsa a Bernardette Soubirous in una grotta di Lourdes dal 12 febbraio al 16 luglio 1858 (è quindi il 160° anniversario delle apparizioni).
La giornata culminerà nella solenne celebrazione eucaristica che l’Arcivescovo, monsignor Mario Delpini, presiederà in Basilica alle 15.30, e durante la quale avrà luogo le benedizione dei malati (per quanti hanno difficoltà di deambulazione e necessitano di accompagnamento saranno riservati dei posti; rivolgersi alla parrocchia tel. 02.344830, parrocchia@santamariadilourdes.it, www.santamariadilourdes.it).
Altre Sante Messe in Basilica saranno celebrate alle 7.30, 8.30, 10 (da padre Diego Arfani, rettore di Santa Maria dei Miracoli presso San Celso), 11.30 (da don Vittorio De’ Paoli, parroco di San Giuseppe della Pace e decano del Decanato Sempione), 18 (da don Ivan Bellini, vicario parrocchiale, per gli artigiani e i commercianti con le loro famiglie) 19 (da don Maurizio Cuccolo, parroco di Santa Maria di Lourdes, per i volontari Unitalsi e Oftal, i medici e gli infermieri). Alle 21 è in programma la Processione aux flambeaux guidata da monsignor Paolo Martinelli, Vicario episcopale per la vita consacrata maschile (con partenza dalla Basilica e lungo via Lomazzo, via Monviso, via Mussi, corso Sempione, via Poliziano, piazza Gerusalemme, via Induno, via Lomazzo e conclusione davanti alla grotta). Santi Rosari davanti alla grotta sono invece in programma alle 8, 9.30, 11, 15, 17.30 e 20.30.
In preparazione all’intensa giornata di celebrazioni, da venerdì 2 a sabato 10 febbraio si tiene la Novena, con questo programma:
ore 8.15, Lodi;
ore 8.30, Santa Messa con omelia, al termine Rosario;
ore 17, preghiera dei bambini e dei ragazzi a Maria;
ore 17.30, Rosario;
ore 18, Santa Messa con omelia presieduta dai sacerdoti del Decanato Sempione.
Si segnalano poi altri tre appuntamenti.
Martedì 6 febbraio, alle 21, nella cappella dell’oratorio, «Una comunità missionaria», lectio su Atti 10, 1-48 a cura del parroco don Maurizio Cuccolo («Tutti siamo discepoli missionari»).
Giovedì 8 febbraio, alle 20.30, nella cappella dell’Ospedale Vittore Buzzi (via Castelvetro 32), «Una comunità in uscita», Santo Rosario con meditazione.
Sabato 10 febbraio, alle 17, in Basilica, «Comunità canta la tua gioia!», concerto di canti mariani eseguiti dai cori della parrocchia.
La storia
Il culto della Vergine di Lourdes si diffuse là nel 1862, ma come e quando arrivò a Milano, in quello che era chiamato il “borgo degli ortolani”? Ci pensarono due fratelli sacerdoti, Giuseppe e Antonio Videmari, che, dopo aver costruito alla fine del XIX secolo una cappella dedicata a Sant’Anna, acquistarono nel 1893 una porzione di terreno agricolo nella giurisdizione della parrocchia della SS. Trinità, per costruirvi dapprima una grotta e poi un santuario dedicato alla Madonna di Lourdes, a cui era particolarmente devoto don Giuseppe, perché era guarito da un tumore alla gola grazie alla sua intercessione. La grotta, proprio come a Lourdes, doveva essere collegata alla facciata e poi al campanile, ma il terreno friabile e ricco di rogge non lo permise: quindi grotta, santuario e campanile sorsero staccati.
Il Santuario fu iniziato nel 1895: vista la sua destinazione ai malati, don Antonio volle che adiacente alla grotta sorgesse un convalescenziario, ancora oggi ben visibile, anche se con altra destinazione d’uso. La costruzione della chiesa terminò nel 1902, ma oltre all’opera estenuante dei due fondatori ci fu sempre l’aiuto della comunità dei fedeli, che si sentivano responsabili della loro chiesa locale. Raccontano che i mattoni furono messi in vendita a 10 centesimi l’uno per raccogliere fondi: l’episodio sarebbe forse stato dimenticato se l’arcivescovo Montini, durante una sua visita pastorale, non avesse ricordato che anche la sua famiglia ne aveva comperati.
Nel 1910 la Chiesa fu tolta dalla giurisdizione della SS. Trinità, per diventare poi parrocchia urbana nel 1925 per decreto del cardinale Tosi. Lo stesso anno fu posta ai piedi della grotta una statua di Bernardette e nel 1935 fu posta una fontana d’acqua potabile a imitazione di Lourdes. Fu infine solennemente consacrata dal cardinale Schuster il 1° novembre 1942, l’anno prima che una tremenda incursione aerea, l’8 agosto, le procurasse danni gravissimi.
Con la ricostruzione, avvenuta nel dopoguerra, tornò alla sua solida integrità e fu proprio l’arcivescovo Montini a concedere alla chiesa il titolo di Basilica Minore Romana: per quella occasione, con l’oro raccolto fra i fedeli, fu fusa una corona per la statua di Maria, che ancora oggi i devoti ammirano.
Oltre ai singoli fedeli la chiesa apre le sue porte alle associazioni che accompagnano i malati a Lourdes: spesso, infatti, alcuni giorni dopo il ritorno, propongono una liturgia di preghiera e ringraziamento.