Grazie a Fondazione Bracco centinaia di giovanissimi potranno compiere visite guidate alla grande mostra di Palazzo Reale. Un’iniziativa gratuita per diffondere la cultura tra i giovani

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“Dentro Caravaggio”, ospitata da Palazzo Reale a Milano, è una delle mostre più visitate quest’anno in Italia. Un viaggio nelle bellissime venti opere del famoso pittore, arricchito dalle immagini radiografiche che consentono al pubblico di scoprire i suoi segreti e i suoi pentimenti. La mostra è sostenuta anche dal Gruppo Bracco, leader dell’imaging diagnostico che, in occasione del suo 90° anniversario, ha scelto di essere partner di questo grande evento.

Fondazione Bracco ha così sviluppato un progetto di collaborazione con la Fom che coinvolgerà i ragazzi frequentanti gli oratori della Comunità Buon Pastore di Milano, San Marziano di Sesto Ulteriano, San Pietro di Seveso, San Filippo Neri di Milano, Comunità Pastorale Cinisello di Cinisello Balsamo, San Carlo di Milano, San Galdino di Milano e San Giovanni Battista in Trenno di Milano. Dal 10 dicembre a fine gennaio, i gruppi provenienti da queste parrocchie potranno conoscere Caravaggio grazie alle guide ufficiali.

«Nell’ambito del suo impegno sociale e di contrasto alla povertà educativa, la nostra Fondazione ha deciso di offrire la possibilità a centinaia di ragazzi di visitare la mostra ed essere guidati alla scoperta del misterioso mondo di Caravaggio -, afferma Diana Bracco, presidente della Fondazione Bracco -. Un‘esperienza culturale per un pubblico che a volte rischia di essere escluso da queste opportunità».

«La Fom è riconoscente alla Fondazione Bracco per questa attenzione e vuole cogliere questa grande opportunità – spiega il direttore don Stefano Guidi -. L’oratorio è il luogo dove spesso i ragazzi si cimentano nella scoperta di loro stessi e delle loro capacità. Da sempre l’oratorio è il luogo dove un ragazzo può intuire la propria creatività artistica e musicale, oltre che sportiva. Offrire ai ragazzi questa occasione di crescita esprime anche la vocazione più profonda dell’oratorio stesso: avvicinare i ragazzi al mondo di Dio, e questo attraverso una pluralità di linguaggi, tra cui quello artistico, in cui il bello diventa veicolo del Mistero».

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