Nella parrocchia di San Gaetano della Provvidenza ogni domenica pomeriggio si organizzano attività di animazione e confronto, con la presenza di due educatori e il coinvolgimento dei genitori. E i ragazzi partecipanti aumentano
di Raffaele
Biglia
Una casa accogliente per stare insieme in armonia, giocare e crescere spiritualmente: questi i punti di forza dell’oratorio della parrocchia San Gaetano della Provvidenza, che fa parte della Comunità pastorale Dio Padre del Perdono di Melegnano, Comune a sud-est di Melegnano. In un contesto in cui sono presenti anche famiglie segnate dal disagio sociale e da una fragilità̀ quotidiana che, accentuati dagli anni di pandemia,, influiscono negativamente sull’esperienza affettiva, l’oratorio torna a essere il luogo in cui ogni giovane può sentirsi accolto, sostenuto nei momenti più difficili e aiutato a scoprire e rivelare talenti che forse non sa di avere.
Con queste premesse, nella parrocchia di Melegnano si sta realizzando il progetto «In partenza per creare una comunità̀ giovanile», che aderisce a «Giovani in cammino», l’iniziativa promossa da ODL (Oratori Diocesi Lombarde) e finanziata da Regione Lombardia per contrastare il disagio delle nuove generazioni.
Risultati promettenti
Ogni domenica pomeriggio «In partenza per creare una comunità̀ giovanile» prevede l’organizzazione di diverse attività per i ragazzi della zona, che si aggiungono a quelle ordinarie della settimana, come il catechismo. I risultati del progetto sono promettenti: in aumento le presenze dei giovani, riqualificata l’attività dell’oratorio, anche grazie al lavoro di due educatori e di 40 adolescenti impegnati come animatori per far giocare i più piccoli.
Il momento centrale delle attività si svolge quando i ragazzi (divisi per fasce di età) si ritrovano nei cortili degli oratori per momenti di gioco, laboratori e confronti con un seminarista. A contribuire alla buona riuscita del progetto anche un dialogo continuo con le altre realtà educative presenti sul territorio e con i genitori, coinvolti attivamente perché tutti possano sentirsi impegnati nell’«arte dell’educare» trasmettendo ai più giovani ciò che a loro volta hanno ricevuto.
Un’opportunità per tutta la città
«Il nostro progetto – spiega don Stefano Polli, referente di «In partenza per creare una comunità̀ giovanile»,- aveva come finalità la ripresa dell’attività domenicale dopo il periodo di pandemia, accogliendo ragazzi di età compresa tra i 6 e i 18 anni per offrire loro una casa in cui creare nuove relazioni, coltivare sane amicizie attraverso il gioco e l’attività laboratoriale e riscoprire quel senso autentico di comunità cristiana nella quale è possibile incontrare il Signore, anche grazie a testimoni credibili e alla preghiera. Dopo 7 mesi di attività possiamo dire che il progetto sta funzionando: accogliamo tutte le domeniche circa 100 ragazzi coordinati da due giovani, Christian e Paolo, un gruppo di adulti volontari si occupa di offrire loro la merenda e gestire il bar, mentre i bambini riempiono con la loro allegria tutti i campi che l’oratorio ha a disposizione: una grande opportunità offerta a tutta la città».
Sono molti i ragazzi stranieri – anche di altre confessioni religiose – accolti in oratorio e da alcuni mesi sono presenti due famiglie di profughi ucraini con tre bambini che parlano poco la nostra lingua: grazie alla scuola di italiano per stranieri attiva in un’altra parrocchia della Comunità pastorale, Santa Maria del Carmine, si stanno inserendo nel nuovo contesto, cercando di dimenticare gli orrori della guerra in corso nel loro Paese.
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