Don Remo Ciapparella, parroco della località varesina, sottolinea la semplicità di Delpini: «Quando lo invitiamo a celebrare dobbiamo insistere perché indossi la mitra»

don remo ciapparella
Don Remo Ciapparella

«Siamo strafelici che un jeraghese doc è il nostro nuovo Arcivescovo… Lunga vita e forza nella fede… ne avrà bisogno… ma è un grande, saprà superare tutti gli ostacoli… noi lo accompagniamo ancor di più nella preghiera…”. Sono le parole con cui don Remo Ciapparella, parroco della comunità pastorale Maria Regina della famiglia di Jerago con Orago, ha festeggiato su Facebook la nomina di monsignor Mario Delpini a nuovo Arcivescovo di Milano. «Non ce lo aspettavamo davvero», confessa. Negli ultimi tempi la scelta di Delpini «era ipotizzata da qualche giornalista – aggiunge il parroco -, ma in paese abbiamo sempre pensato che fossero voci di corridoio senza fondamento. E invece che gioia, il nostro nuovo Arcivescovo è davvero lui».

Nato a Gallarate, Delpini è cresciuto a Jerago con Orago, poco più di 5 mila abitanti in provincia di Varese. È la città che considera casa, dove torna spesso. Soprattutto perché lì vivono i suoi familiari, spiega don Ciapparella, «e così lo incontriamo in occasione di comunioni, cresime, matrimoni, feste o funerali». Il nuovo Arcivescovo di Milano, aggiunge il parroco, «è molto legato alla sua famiglia e al nostro paese: lo invitiamo spesso a celebrare e raramente rifiuta». Diventato vescovo e poi Vicario generale della Diocesi, monsignor Delpini non è cambiato nel carattere, secondo don Remo e secondo i concittadini che lo conoscono fin da quando era bambino. «Si avvicina alle persone con semplicità, senza darsi delle arie. Anzi, nelle occasioni solenni è necessario insistere – aggiunge divertito – perché indossi la mitra», il copricapo caratteristico del vescovo.

Caratteristiche del Delpini più privato, sottolinea ancora don Ciapparella, «sono la sua umanità e il suo equilibrio. Gli consentono di essere sempre puntuale nell’esposizione della Parola di Dio, inserendola nella vita quotidiana delle persone». E con frequenti riferimenti locali. «Come quando in omelia – aggiunge il sacerdote – ha raccontato l’esempio di sua mamma, Rosa, che pedalava per Jerago in bicicletta con le ruote sgonfie e gli raccomandava di essere sempre ordinato… Questa, e tante altre sue intuizioni, lo rendono capace di instaurare rapidamente un rapporto di simpatia con chi lo ascolta».

Jerago con Orago è in festa, tutti oggi pensano con orgoglio all’Arcivescovo Mario Delpini. «Siamo sempre stati fieri di lui come sacerdote, come vescovo, come Vicario – assicura don Ciapparella -. Oggi siamo ancora più orgogliosi, anche se sappiamo che avrà meno tempo libero e dunque meno occasioni di stare con noi». Eppure gli jeraghesi non dovranno attendere molto per rivederlo. «Domenica è previsto che monsignor Delpini venga a celebrare Messa in occasione di un cinquantesimo – conclude -. Sarà l’occasione per fargli i complimenti, fargli festa e assicurargli di persona che pregheremo per lui».

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