«Farli sentire a casa loro è nel nostro interesse», ha detto il direttore di Caritas Ambrosiana intervenendo alla presentazione della XXVI indagine Caritas-Migrantes. I residenti nella nostra regione non aumentano più, una frenata dovuta anche all’integrazione: in un anno 54 mila sono diventati italiani

Caritas/Migrantes

«Siamo troppo focalizzati sugli sbarchi, ma quelli che arrivano sono una piccolissima parte del milione e oltre di stranieri che sono già tra noi in Lombardia. È nel nostro interesse fare in modo che i migranti che già risiedono nella nostra regione si sentano a casa e non solo si considerino ospiti, o peggio vengano accusati di rubare il lavoro agli italiani»: lo ha detto stamattina il direttore di Caritas Ambrosiana Luciano Gualzetti, a margine del convegno “Nuova generazione di italiani” che ha presentato i dati del XXVI Rapporto Immigrazione di Caritas Migrantes.

«Gli alunni  stranieri che oggi frequentano le nostre scuole in Lombardia sono più 200 mila: il 60% di loro è nato in Italia e sta già assolvendo a quel dovere di acquisizione della cultura che è la condizione per ottenere la cittadinanza che noi speriamo ora possa essere riconosciuto dallo Stato italiano con l’approvazione dello ius soli e ius culturae», ha continuato il direttore di Caritas Ambrosiana, auspicando che «il fenomeno migratorio sia affrontato in modo meno emotivo, più pacato e aderente alla realtà e non alle rappresentazioni fatte per spaventare».

Al convegno monsignor Luca Bressan, presidente di Caritas Ambrosiana e vicario episcopale ha portato i saluti dell’Arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola.

L’assessore alle politiche sociali del Comune di Milano Pierfrancesco Majorino si è impegnato «a non lasciare soli gli insegnanti che si trovano sulla frontiere dell’integrazione». Parlando della legge sui minori stranieri non accompagnati, l’assessore ha sottolineato che «dobbiamo essere messi nelle condizioni di poter accogliere i bambini con progetti ad hoc, riconoscendo il valore del lavoro sociale». Infine ha proposto per l’autunno una conferenza nazionale a Milano sulle buone prassi.

Roberto Bernasconi, direttore della Caritas di Como e referente del coordinamento regionale “Immigrazione” della Caritas lombarde, ha invitato «a recuperare quel patrimonio di accoglienza e civiltà che abbiamo ereditato dei nostri padri e che ultimamente abbiamo un po’scialacquato».

I dati

Sono 1.149.011 gli stranieri residenti in Lombardia, pari all’11,5% della popolazione lombarda. Per la prima volta, seppure di poco, diminuiscono. Il calo, pari allo 0,3%, è dovuto soprattutto (come sottolineato anche dall’Istat) al progressivo aumento di cittadini stranieri che diventano italiani: 54 mila, il 27% delle nuove cittadinanze registrate in Italia. È quanto emerge dal XXVI Rapporto Immigrazione Caritas/Migrantes Nuove generazioni a confronto, basato sui dati relativi al 2016.

In un quadro di sostanziale stabilità delle presenze, la Lombardia rimane la regione più attrattiva dell’Italia: quasi un cittadino straniero su quattro, il 22,9% dei 5.026.153 regolarmente soggiornanti sul territorio italiano, vive nel territorio lombardo. Una percentuale superiore di ben 10 punti a quella che si registra nella seconda regione italiana più multietnica, il Lazio, dove gli immigrati che scelgono di stabilirvisi sono il 12,8%.

La Lombardia, inoltre, è la prima regione italiana anche per numero di matrimoni con almeno un coniuge straniero (17,4%), per occupati stranieri (22,8%), per presenza di imprese il cui titolare è extra-comunitario (18,9%).

Secondo il Rapporto, le province di Milano, Brescia e Bergamo nel loro insieme ospitano il 64% della popolazione straniera regionale. Le comunità maggiormente presenti sono la romena, la marocchina e l’albanese, che nel loro insieme totalizzano quasi un terzo degli stranieri residenti in regione. Gli stranieri occupati si concentrano maggiormente nei servizi (62,8%) e nell’industria in senso stretto (19,4%). Sul territorio regionale sono 66.766 i titolari di imprese nati in un Paese extra-UE. Gli alunni stranieri sono 203.979, pari al 14,5%, della popolazione scolastica regionale. In Lombardia gli alunni nati nel nostro Paese, ma senza cittadinanza italiana, sono il 63,7% degli alunni stranieri.

Secondo gli autori della ricerca i dati mostrano che in Lombardia sta avvenendo una progressiva integrazione della popolazione straniera. Gli immigrati arrivati negli anni passati acquisiscono la cittadinanza e diventano italiani. Oltre la metà degli alunni stranieri sui banchi di scuola nella nostra regione potrebbe avere le carte in regola per diventare italiana se fosse approvata la legge sullo ius soli.

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