La Diocesi rilancia la formazione nel solco delle esortazioni del Papa e dell’Arcivescovo e nella convinzione che i cristiani possono e devono contribuire al bene comune, a fronte del clima di indifferenza che permea la nostra società

di monsignor Luca BRESSAN
Vicario episcopale

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«Chiedo a Dio che cresca il numero di politici capaci di entrare in un autentico dialogo che si orienti efficacemente a sanare le radici profonde e non l’apparenza dei mali del nostro mondo! La politica, tanto denigrata, è una vocazione altissima, è una delle forme più preziose della carità, perché cerca il bene comune. Prego il Signore che ci regali più politici che abbiano davvero a cuore la società, il popolo, la vita dei poveri!». La Diocesi di Milano intende assumere e dare ulteriore vigore a queste parole di papa Francesco (Evangelii Gaudium 205), perché ci facciano da guida in un futuro molto prossimo (il 2018) che si annuncia denso di appuntamenti elettorali (elezioni regionali e politiche).

Occorre tornare a ridare alla politica il giusto valore che merita. Il Consiglio episcopale milanese aveva già dato questo messaggio lo scorso anno, riprendendo il pensiero del nostro Arcivescovo: «Promuovere una educazione al pensiero di Cristo e al suo modo di sentire implica favorire un impegno fattivo, anche a livello sociale e politico, all’interno della nostra società plurale».

Come Diocesi ci preme ora riuscire a creare luoghi e iniziative che rilancino e diano contenuto a questo invito, visto l’ascolto che ha avuto e gli echi che ha generato. Suscitare domande, sviluppare osservazioni, accendere riflessioni e confronti, creare dibattiti che consentono a ogni persona di aumentare la profondità della propria visione politica è un dovere al quale la Chiesa milanese non intende sottrarsi, in un momento in cui la comunicazione mediatica suggerisce con cadenza quotidiana il fascino seducente di scorciatoie e vie alternative a una politica matura e capace di mettere al centro di ogni sua azione il bene di tutti gli uomini e il bene di tutto l’uomo.

Senza una buona politica le nostre società non riusciranno a ritrovare quella speranza e quella voglia di futuro che tutti percepiamo come il tesoro prezioso che abbiamo smarrito. La cultura individualista che tutti respiriamo ha generato un clima di indifferenza che fa da apripista a molte logiche dello scarto, ci ricorda spesso papa Francesco. Senza una buona politica sarà praticamente impossibile ridare spessore e tenuta al nostro legame sociale, indebolito dai tanti fattori di cambiamento in atto, che ci si presentano come crisi con le quali la convivenza è sempre più difficile (demografica, migratoria, economica, del welfare, della produzione e del lavoro, della cittadinanza). Senza una buona politica sarà praticamente impossibile combattere i mali che affiggono le nostre società (corruzione in primis), accrescere la giustizia sociale, diffondere una visione ecologica integrale, fare del dialogo il primo strumento di azione e di costruzione del legame sociale.

Convinti che i cristiani possono contribuire al bene di tutti (e intendono farlo!), la Diocesi promuove con convinzione il progetto di formazione alla politica che verrà presentato lunedì 29 maggio presso la sede dell’Ispi. L’iniziativa intende rispondere a due obiettivi: accrescere il livello di comprensione che ogni cittadino ha della politica, dei compiti che le sono affidati e delle sfide con cui si deve misurare; dare ragioni e motivazioni a coloro che intendono impegnarsi in modo diretto nella politica attuale, convinti che anche questo sia uno spazio di testimonianza.

Valgono le parole di papa Francesco: «La politica è una sorta di martirio quotidiano: cercare il bene comune senza lasciarti corrompere. Si può diventare santo facendo politica, perché significa portare la croce di tanti fallimenti e anche portare la croce di tanti peccati. Ma che questo non ti scoraggi a lottare per una società più giusta e solidale».

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