Lo guiderà don Massimo Pavanello dal 25 al 28 aprile. Il visitatore apostolico monsignor Aldo Cavalli: «Questo Santuario è il più grande confessionale del mondo. Ed è innanzitutto una scuola di preghiera»
«Sentirete parlare di guerre e di rumori di guerre, guardate di non turbarvi…» (Mt 24,6). A Medjugorje la Madonna si è presentata come «Regina della Pace» e ha chiesto di riproporre questa pagina di Vangelo, assumendo la storia e condividendo la speranza cristiana. Prima di tutto, attraverso un cambiamento personale.
Con uguale spirito e intenzione, in uno scenario mondiale come l’attuale, l’agenzia Duomo Viaggi propone – dal 25 al 28 aprile – un pellegrinaggio proprio a Medjugorje. Sarà guidato da don Massimo Pavanello.
La cittadina bosniaca – toccata anch’essa dalla guerra negli anni Novanta – ha ottenuto visibilità mondiale a partire dal 24 giugno 1981: alcuni ragazzi, tra i 10 e i 16 anni, affermarono di aver visto la Vergine Maria. Apparizioni che sarebbero ancora oggi in corso.
Non solo pellegrinaggi privati
Sul fenomeno prodigioso la Chiesa è prudente. Nel 2014 una commissione pontificia ha consegnato a Francesco le proprie considerazioni. Alcune indiscrezioni sostengono che il documento riservato affermi la veridicità delle prime sette apparizioni.
Nel 2019 il Papa ha autorizzato i pellegrinaggi verso questo santuario, sino ad allora svolti solo in forma “privata”. Da quella data, istituzioni e soggetti ecclesiali possono invece organizzare ufficialmente il viaggio. A una condizione. Che tali pellegrinaggi non siano interpretati come una autenticazione dei noti avvenimenti; e che essi non creino confusione o ambiguità sotto l’aspetto dottrinale.
Sollecitudine pastorale del Papa
La preoccupazione del Papa, in questo campo, è pastorale, avendo egli considerato sia il notevole flusso di persone che lì si recano, sia gli abbondanti frutti di grazia che ne sono scaturiti.
Il Santo Padre ha ribadito questa attenzione anche più recentemente, inviando, per esempio, messaggi ai giovani che si radunano regolarmente a Medjugorje nel mese di agosto. In quello dello scorso 2022, per il 33° Festival, ha scritto: «Seguite l’esempio di Maria, sua e nostra Madre, che vi porterà a Gesù. Affidatevi alla Stella Maris, segno di speranza sul mare agitato, che ci guida verso il porto della pace. Ella, che conosce suo Figlio, vi aiuterà a imitarlo nella relazione con Dio Padre, nella compassione verso il prossimo e nella consapevolezza di ciò che siamo chiamati a essere, figli di Dio».
La paterna sollecitudine di Francesco, per questo luogo, è passata anche attraverso decisioni di governo. Sin dal 2018 egli nominò un “visitatore apostolico a carattere speciale” della parrocchia di Medjugorje. Il primo fu monsignor Henryk Franciszek Hoser; oggi è monsignor Aldo Cavalli, nativo di Lecco, ma incardinato nella diocesi di Bergamo.
Confessione e scuola di preghiera
Il vescovo, ribadendo la natura pastorale del proprio compito, così racconta ciò di cui è testimone: «Vedere, quest’estate, 30 mila giovani, arrivati da 70 Paesi di tutto il mondo, restituisce speranza in un tempo reso difficile da crisi economica e guerra». E non nasconde la propria meraviglia: «In un momento di crisi anche spirituale diffusa, questo luogo si è trasformato nel più grande confessionale del mondo. Medjugorje è innanzitutto una scuola di preghiera». Questo praticheranno anche i pellegrini che raggiungeranno il santuario insieme alla Duomo viaggi.
Info e iscrizioni: tel. 02.7259931; www.duomoviaggi.it