I fedeli cattolici immigrati in città dallo Sri Lanka affollano le celebrazioni in ogni periodo dell’anno, dalle commemorazioni dei defunti al Natale, alle feste di Sant’Antonio, di San Sebastiano e della Madonna Regina
di Cristina
CONTI
È undicesima per numero di presenze in Italia. La comunità cattolica dello Sri Lanka di Milano si ritrova a pregare nella chiesa di San Bernardino alle Ossa. «Ogni domenica alle 10 celebriamo insieme la Messa – spiega padre Srinish Wickramasinghe, responsabile della comunità -. Alle 8 apriamo la chiesa. Segue quindi un momento di lectio divina. Per i bambini ci sono corsi di cingalese, la nostra lingua. Dopo la Messa organizziamo incontri di vario genere. In preparazione al Natale abbiamo ideato un programma spirituale che prevede anche le confessioni».
Nel mese di novembre ci sono state celebrazioni particolari in occasione della commemorazione dei defunti. E la Messa si è svolta nella chiesa di Corvetto, più grande, per poter ospitare un numero maggiore di persone. «A questa commemorazione partecipano di solito più di mille fedeli – racconta padre Srinish -. E al termine, secondo tradizione, c’è la distribuzione di cibo già preparato in ricordo dei defunti». Prima di Natale ogni anno la comunità si ritrova per un concerto che di solito si svolge al Centro Asteria tra il 18 e il 24 dicembre, e a cui partecipa anche il Console generale. «Sono sempre molte le persone che partecipano alle Messe e alle attività che organizziamo. A Natale e al 31 dicembre, poi, siamo sempre certi della presenza di oltre mille fedeli. Per questo preferiamo celebrare queste Messe nella chiesa di Santo Stefano. Con la pandemia i numeri erano calati, ma adesso siamo tornati alla normalità», commenta padre Wickramasinghe.
Ricorrenze particolari
Ci sono tre momenti molto cari alla comunità: le feste di Sant’Antonio di Padova, di San Sebastiano e della Madonna Regina dello Sri Lanka. «Per Sant’Antonio, ogni martedì alle 16.30 ci troviamo per la Messa nella chiesa dedicata in zona Garibaldi. È un momento molto sentito. Tanti chiedono addirittura un permesso sul lavoro per poter partecipare, soprattutto il primo martedì del mese. Alla festa del 13 giugno vengono anche nostri connazionali buddhisti, perché anche loro venerano Sant’Antonio», aggiunge. La devozione è forte anche verso San Sebastiano, ricordato con una celebrazione nel Tempio civico di via Torino, il primo venerdì del mese.
La festa più importante della comunità è invece quella della Madonna Regina dello Sri Lanka, il 22 agosto: «Riusciamo sempre a riempire la chiesa facilmente, anche per le funzioni settimanali. Vado poi a celebrare anche presso le altre comunità in diocesi (come Corsico, Cinisello Balsamo, Brugherio, Monza, Legnano, Saronno) e fuori (come Torino e Novara) dove mancano preti», precisa padre Wickramasinghe.
Se chi è immigrato in Italia in generale riesce con facilità a trovare lavoro e ad avere una buona situazione economica, non è così per chi è rimasto in patria. Non mancano perciò le iniziative di solidarietà: «Durante la pandemia abbiamo aiutato molto il nostro Paese, perché è molto povero. Mancano soldi e tanti si trovano in condizioni economiche critiche. Ma anche dopo il ritorno alla normalità cerchiamo di dare una mano. Per l’inizio del nuovo anno scolastico, per esempio, abbiamo raccolto anche libri e zaini da mandare ai bambini. Si fa quel che si può…».