Nella Veglia diocesana in Duomo alle 20 (diretta tv e web, differita radio), anticipata nel pomeriggio da animazione di strada, l’Arcivescovo consegna il crocifisso ai partenti. I testi e i canti della celebrazione prendono spunto dalla vita esemplare di Santa Teresa di Calcutta
di Luisa BOVE
Meno di due mesi dopo la canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta, la Veglia missionaria diocesana «Inviati nel nome della misericordia» prenderà spunto dalla vita esemplare e dagli scritti della grande Santa. L’appuntamento è per sabato 22 ottobre, alle 20, quando in Duomo il cardinale Angelo Scola presiederà la Veglia (diretta su Chiesa Tv – canale 195 e www.chiesadimilano.it; differita dalle 21 su Radio Mater), mentre nel pomeriggio, dalle 14.30, ci sarà il tradizionale Workshop missionario in via Mercanti a Milano. A fare da filo conduttore sarà lo stesso Giubileo della Misericordia, che «ci invita a guardare alla missione ad gentes come a una grande, immensa opera di misericordia sia spirituale sia materiale», spiegano gli organizzatori.
La Veglia, che avrà come compagna di preghiera Santa Teresa di Calcutta, prevede cinque tappe sui temi della carità e della misericordia. La prima («Chiamati alla vita») rimanda alla rinascita battesimale (gesto dell’aspersione); quindi verrà letto un inno scritto dalla Santa in cui si parla della vita come sogno, sfida, ricchezza, amore, mistero, avventura… Ognuno è invitato a rinnovare la fedeltà alla vocazione ricevuta.
La seconda tappa («Chiamati alla conversione») si apre con un invito di Madre Teresa: «Non abbiamo che il giorno d’oggi. Cominciamo!». La voce-guida ricorda le tante situazioni di degrado e di violazione della dignità (basti pensare alle guerre, al terrorismo e all’indigenza di tante popolazioni nel mondo): si tratta allora di «convertirci all’altro» e di «confrontarci seriamente con il tema della dignità nostra e altrui».
«Non possiamo parlare finché non ascoltiamo», diceva la Santa di Calcutta. La terza tappa è quindi «Chiamati all’ascolto»: la parola passa allora a cinque ospiti che racconteranno la loro esperienza di misericordia, vissuta in missione in prima persona o di cui sono stati testimoni.
La Veglia continua con la «Chiamata alla missione», che dà il titolo alla quarta tappa. Dopo la lettura di un brano del Vangelo di Matteo, parlerà il cardinale Scola, con una riflessione che precede il momento toccante e coinvolgente del mandato: i partenti per la terra di missione (preti, religiosi e laici) vengono chiamati per nome e ognuno di loro riceve il crocifisso dall’Arcivescovo; poi l’assemblea intona canti e preghiere.
Tra i “partenti” che riceveranno dall’Arcivescovo il crocifisso c’è don Mario Magnaghi, ex prevosto di Magenta, che a 75 anni, ha chiesto di essere mandato in missione. Svolgerà il suo servizio nella regione del Maranhão in Brasile. Sono laici tutti gli altri. Silvia Caglio e Giacomo Crespi, coppia di neo sposi di Seveso, hanno lasciato entrambi il lavoro per vivere la loro vocazione missionaria nella foresta amazzonica del Perù. Francesca Bellotta,43 anni di Milano, lavorerà in una missione gestita dal Pime in Camerun. Arianna Fioretto, 23 anni, milanese, partirà per la Moldova dove seguirà i progetti promossi da Caritas Ambrosiana e Diaconia, organizzazione della Chiesa ortodossa rumena. Cristina Ricci e Anna Sala faranno un’esperienza in Asia.
L’ultima tappa («Chiamati alla santità») è la bussola che dà il senso dei passaggi precedenti. Forte il messaggio che viene ancora una volta dalla suora in saio bianco bordato d’azzurro: «Assicuratevi di lasciare lavorare la grazia di Dio nelle vostre anime, accettando qualunque cosa egli vi mandi e dando a Lui tutto ciò che Egli voglia prendersi da voi. La vera santità consiste nel fare la sua volontà con un sorriso». Seguono altri brani, l’inno della Gmg 2016 sulla misericordia e il Padre nostro recitato in italiano, con il sottofondo in lingua Swahili.
La Diocesi non solo invia i propri fidei donum (doni della fede), ma ne riceve da Chiese sorelle. Per questo durante la Veglia saranno anche accolti 12 sacerdoti provenienti da 9 Paesi (Congo, Burundi, Ecuador, India, Camerun, Nigeria, Etiopia, Tanzania, Brasile). I presbiteri saranno inseriti nelle parrocchie ambrosiane e approfitteranno di questo periodo per completare il loro percorso di studi negli istituti presenti in Diocesi.
Al termine della Veglia, spiegano gli organizzatori, «a tutti i partecipanti viene proposta la scelta del digiuno come segno di attenzione e condivisione con le innumerevoli situazioni di disagio presenti nel mondo». Quanto raccolto dal corrispettivo della cena sarà inviato alle Pontificie opere missionarie. La Veglia Sarà anche l’occasione per rinnovare il sostegno della Diocesi ai quattro missionari (don Levi Spadotto, don Claudio Mainini, don Giuseppe Grassini, e la missionaria laica Maddalena Boschetti) impegnati in queste settimane ad Haiti nel difficile compito di censire i danni e portare i soccorsi alla popolazione colpita dall’uragano Matthew.
Info: tel. 02.8556271-232; missionario@diocesi.milano.it; www.chiesadimilano.it/missionario.