Un nuovo Servizio pastorale istituito dal cardinale Scola per approfondire il significato e le conseguenze pratiche del concetto della famiglia come soggetto di evangelizzazione. Sarà operativo dall’8 settembre in Arcivescovado e in due sedi periferiche a Lecco e a Varese. Il responsabile sarà don Diego Pirovano
Un Ufficio diocesano per l’accoglienza delle persone il cui matrimonio è andato in crisi. Un servizio pastorale per coloro che vivono l’esperienza della separazione coniugale o sono giunti alla scelta di separarsi. Oggi, mercoledì 6 maggio, l’Arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, ha firmato il decreto con il quale istituisce il nuovo organismo di Curia denominato “Ufficio diocesano per l’accoglienza dei fedeli separati”.
Scrive il cardinale Scola nel Decreto che istituisce l’Ufficio: «La presenza di molti fedeli che vivono l’esperienza della separazione coniugale e lo specifico dovere del Vescovo di provvedere adeguatamente all’accompagnamento di queste situazioni, suggeriscono la costituzione di una nuova e specifica articolazione organizzativa della Curia arcivescovile che offra la sua competenza ai fedeli che vivono la prova della separazione, valorizzando al meglio le numerose risorse già operanti nel territorio diocesano in questo ambito (in primo luogo i Consultori familiari cattolici, i patroni stabili e il Tribunale ecclesiastico)».
Un Ufficio che – aggiunge il Cardinale nella lettera ai fedeli che accompagna il Decreto – nasce dal desiderio della Chiesa ambrosiana di «approfondire il significato e le conseguenze pratiche dell’affermazione centrale della Relatio Synodi circa la famiglia come soggetto di evangelizzazione. Il Santo Padre, nell’intervento finale della III Assemblea Straordinaria del Sinodo dei Vescovi, ha rivolto a tutti i fedeli questa raccomandazione: “Ora abbiamo ancora un anno per maturare, con vero discernimento spirituale, le idee proposte e trovare soluzioni concrete a tante difficoltà e innumerevoli sfide che le famiglie devono affrontare; a dare risposte ai tanti scoraggiamenti che circondano e soffocano le famiglie”».
Cosa farà concretamente il nuovo Ufficio? È lo stesso cardinale Scola a spiegarlo nella lettera ai fedeli: «L’Ufficio è pensato come un servizio pastorale per i fedeli che vivono l’esperienza della separazione coniugale agevolando, laddove se ne diano le condizioni, l’accesso ai percorsi canonici per lo scioglimento del matrimonio o per la dichiarazione di nullità. Caratteristiche peculiari di tale ufficio sono le seguenti: essere espressione diretta della cura del Vescovo verso i fedeli; favorire l’accelerazione dei tempi per un eventuale avvio del processo di verifica di nullità; collaborare con l’opera dei consultori familiari, le cui competenze restano immutate, e con i patroni stabili del Tribunale ecclesiastico. L’Ufficio svolgerà le sue funzioni in modo gratuito».
Il nuovo servizio sarà operativo dall’8 settembre 2015, festa di Santa Maria Nascente. La sede principale sarà a Milano in Arcivescovado e – novità per un ufficio di Curia – avrà due sedi periferiche a Lecco e a Varese per avvicinarsi sempre più ai bisogni di tutti.
«L’Ufficio ha una spiccata sensibilità pastorale e pertanto l’ascolto dei fedeli separati comprende anche l’aiuto ai fedeli per una rilettura della loro situazione alla luce dell’insegnamento cristiano. In questo senso, quando ne ricorrono le condizioni, può invitare la coppia a prendere atto della sua condizione di separazione, esortandola a viverla in modo conforme all’insegnamento della Chiesa, secondo lo stile di misericordia e reciproco perdono richiesto dalla legge evangelica. In quest’ultimo caso l’Ufficio può anche promuovere la formalizzazione della separazione in presenza di vincolo, con decreto canonico dell’Ordinario», spiega il Cancelliere arcivescovile, monsignor Marino Mosconi.
Il nuovo Ufficio dipenderà direttamente dall’Arcivescovo, sarà posto sotto la responsabilità del vicario episcopale per la Cultura, la Carità e la Missione, monsignor Luca Bressan e sarà condotto da un responsabile, nominato per l’occasione, don Diego Pirovano, affiancato da consulenti che a loro volta potranno avvalersi di esperti esterni scelti tra i collaboratori dei Consultori familiari e del Tribunale ecclesiastico regionale.