Si intitola "Info-etica. L'informazione e le sue logiche" il volume che Fabrizio Mastrofini, giornalista ed esperto di informazione religiosa, pubblica da Edizioni Dehoniane Bologna (Edb)
di Riccardo BENOTTI
Redazione
«Parlare di etica dell’informazione è una sfida inedita. Ci sono degli studi in proposito, poco utili però di fronte alla concretezza del lavoro che si svolge ogni giorno nelle redazioni e poco utili a fronte del cambiamento in atto. Non ha più senso e neppure serve discettare di obiettività dei giornalisti, di regole, di principi che, se presentano un grande fascino, hanno allo stesso tempo lo svantaggio di restare slegati dalla realtà».
Con queste parole Fabrizio Mastrofini, giornalista ed esperto di informazione religiosa, presenta il suo ultimo libro “Info-etica. L’informazione e le sue logiche” pubblicato da Edizioni Dehoniane Bologna (Edb). Nell’introduzione al testo, l’autore ricorda che «parlare di etica nell’informazione vuol dire riuscire a coniugare problemi concreti e una visione di fondo sull’importanza della comunicazione nella vita quotidiana». L’informazione, infatti, è «un sistema che non ci offre scelta» perché «siamo inseriti in un contesto comunicativo e informativo dietro il quale si nascondono rilevanti interessi economici e finanziari che influenzano profondamente i meccanismi di lavoro e i rapporti di lavoro a tutti i livelli».
Decifrare i contenuti. La prefazione al volume è stata affidata a padre Federico Lombardi, direttore della Sala stampa vaticana, che spiega come «spesso si tende semplicisticamente a ridurre la questione dell’etica nell’informazione a quella delle notizie vere o false o più o meno rispettose della dignità della persona». Si tratta naturalmente di «punti fondamentali e centrali della questione» ma «Mastrofini si sforza di darci una visione più ampia e realistica del problema nella sua complessità, cercando di renderci avvertiti delle questioni etiche già presenti nella stessa economia dei media, nell’organizzazione del lavoro informativo, nella struttura dei rapporti di comunicazione intessuti nella realtà sociale e interpersonale». In questo modo, «gli orizzonti dell’info-etica diventano così molto più larghi di quanto inizialmente pensavamo».
Il libro nasce da anni di studio e di esperienza sul campo, con l’obiettivo di mostrare come l’impostazione teorica debba sempre tener conto delle scelte che vengono compiute e degli interessi che entrano in gioco. Nel discorso sulla responsabilità dell’informazione, infatti, si deve considerare che «una visione etica che non si ponga la domanda sulla crescita culturale e psicologica delle persone sarebbe un’etica illusoria e troppo facile» perché «non si possono eludere le domande sugli interessi economici e finanziari; neppure quelle sull’influsso del sistema dei media sui modelli a livello di comunicazione interpersonale e ancor meno possiamo nasconderci la presenza di un rilevante e determinante problema relativo al linguaggio». In tal senso, prosegue Mastrofini, «come utenti del sistema dei media dobbiamo diventare capaci di decifrare i contenuti che ci vengono offerti e comprenderne a fondo i limiti e le inesattezze, le quali a loro volta sono frutto tanto di poca conoscenza quanto di un tentativo deliberato di distrarre l’attenzione da altri e più reali problemi». L’attenzione dell’autore si sofferma con insistenza sul rapporto tra media e pubblico. Secondo Mastrofini, infatti, la tecnologia consente «un rapporto nuovo tra produzione di informazione e di comunicazione e fruizione, attivando un circuito nuovo di dialogo, interazione, interscambio, produzione comune e innovativa dei contenuti» dal momento che «cresce la società se nell’insieme il circuito dell’informazione matura un dialogo reale con tutte le componenti della società». Tutto ciò «a patto che ogni media, di qualunque genere e natura, dichiari quali sono i suoi scopi, le sue possibilità, i limiti, i condizionamenti, i finanziamenti, in un assetto di assoluta trasparenza». Ed è proprio in questo contesto, sottolinea l’autore, che si apre «la nuova frontiera dell’info-etica».
Dopo una prima parte dedicata all’approfondimento della sfera comunicativa, dell’economia dei media e del linguaggio, il volume affronta nel concreto la questione etica offrendo interessanti spunti di riflessione per il mondo cattolico. Conclude Mastrofini: «La comunicazione è un’attività complessa, che implica la conoscenza di tecniche, meccanismi, strategie a breve, medio e lungo termine; ha necessità di piani di azione e di momenti di verifica. Soprattutto chi fa comunicazione non deve mai dimenticare che il suo successo si gioca sulla sua capacità di motivare le persone che lavorano e che formano il valore aggiunto e la parte integrante del processo stesso di comunicazione».
«Parlare di etica dell’informazione è una sfida inedita. Ci sono degli studi in proposito, poco utili però di fronte alla concretezza del lavoro che si svolge ogni giorno nelle redazioni e poco utili a fronte del cambiamento in atto. Non ha più senso e neppure serve discettare di obiettività dei giornalisti, di regole, di principi che, se presentano un grande fascino, hanno allo stesso tempo lo svantaggio di restare slegati dalla realtà».Con queste parole Fabrizio Mastrofini, giornalista ed esperto di informazione religiosa, presenta il suo ultimo libro “Info-etica. L’informazione e le sue logiche” pubblicato da Edizioni Dehoniane Bologna (Edb). Nell’introduzione al testo, l’autore ricorda che «parlare di etica nell’informazione vuol dire riuscire a coniugare problemi concreti e una visione di fondo sull’importanza della comunicazione nella vita quotidiana». L’informazione, infatti, è «un sistema che non ci offre scelta» perché «siamo inseriti in un contesto comunicativo e informativo dietro il quale si nascondono rilevanti interessi economici e finanziari che influenzano profondamente i meccanismi di lavoro e i rapporti di lavoro a tutti i livelli».Decifrare i contenuti. La prefazione al volume è stata affidata a padre Federico Lombardi, direttore della Sala stampa vaticana, che spiega come «spesso si tende semplicisticamente a ridurre la questione dell’etica nell’informazione a quella delle notizie vere o false o più o meno rispettose della dignità della persona». Si tratta naturalmente di «punti fondamentali e centrali della questione» ma «Mastrofini si sforza di darci una visione più ampia e realistica del problema nella sua complessità, cercando di renderci avvertiti delle questioni etiche già presenti nella stessa economia dei media, nell’organizzazione del lavoro informativo, nella struttura dei rapporti di comunicazione intessuti nella realtà sociale e interpersonale». In questo modo, «gli orizzonti dell’info-etica diventano così molto più larghi di quanto inizialmente pensavamo».Il libro nasce da anni di studio e di esperienza sul campo, con l’obiettivo di mostrare come l’impostazione teorica debba sempre tener conto delle scelte che vengono compiute e degli interessi che entrano in gioco. Nel discorso sulla responsabilità dell’informazione, infatti, si deve considerare che «una visione etica che non si ponga la domanda sulla crescita culturale e psicologica delle persone sarebbe un’etica illusoria e troppo facile» perché «non si possono eludere le domande sugli interessi economici e finanziari; neppure quelle sull’influsso del sistema dei media sui modelli a livello di comunicazione interpersonale e ancor meno possiamo nasconderci la presenza di un rilevante e determinante problema relativo al linguaggio». In tal senso, prosegue Mastrofini, «come utenti del sistema dei media dobbiamo diventare capaci di decifrare i contenuti che ci vengono offerti e comprenderne a fondo i limiti e le inesattezze, le quali a loro volta sono frutto tanto di poca conoscenza quanto di un tentativo deliberato di distrarre l’attenzione da altri e più reali problemi». L’attenzione dell’autore si sofferma con insistenza sul rapporto tra media e pubblico. Secondo Mastrofini, infatti, la tecnologia consente «un rapporto nuovo tra produzione di informazione e di comunicazione e fruizione, attivando un circuito nuovo di dialogo, interazione, interscambio, produzione comune e innovativa dei contenuti» dal momento che «cresce la società se nell’insieme il circuito dell’informazione matura un dialogo reale con tutte le componenti della società». Tutto ciò «a patto che ogni media, di qualunque genere e natura, dichiari quali sono i suoi scopi, le sue possibilità, i limiti, i condizionamenti, i finanziamenti, in un assetto di assoluta trasparenza». Ed è proprio in questo contesto, sottolinea l’autore, che si apre «la nuova frontiera dell’info-etica».Dopo una prima parte dedicata all’approfondimento della sfera comunicativa, dell’economia dei media e del linguaggio, il volume affronta nel concreto la questione etica offrendo interessanti spunti di riflessione per il mondo cattolico. Conclude Mastrofini: «La comunicazione è un’attività complessa, che implica la conoscenza di tecniche, meccanismi, strategie a breve, medio e lungo termine; ha necessità di piani di azione e di momenti di verifica. Soprattutto chi fa comunicazione non deve mai dimenticare che il suo successo si gioca sulla sua capacità di motivare le persone che lavorano e che formano il valore aggiunto e la parte integrante del processo stesso di comunicazione».