Già direttore di "Jesus" e di Telenova, guiderà la Congregazione San Paolo per l'Italia per i prossimi quattro anni. La sua attività da sempre ispirata a una precisa visione della comunicazione

di Annamaria BRACCINI
Redazione

Guiderà tutti i Paolini d’Italia per i prossimi quattro anni. È don Vincenzo Marras, 59 anni appena compiuti, sacerdote da oltre un trentennio, nominato la scorsa settimana dal Superiore Generale don Silvio Sassi Padre Provinciale della Congregazione San Paolo per il nostro Paese.
Don Marras, una lunga carriera e passione giornalistica che lo hanno reso noto al grande pubblico, dopo aver compiuto gli studi filosofici e teologici e aver conseguito la specializzazione in Comunicazione presso la Facoltà di Scienze dell’Educazione dell’Università salesiana di Roma, è divenuto prete nel 1979 e giornalista professionista dal 1984.
Lavorando al mensile di cultura e attualità religiosa Jesus, ne è stato nominato vicedirettore nel 1987 e direttore il 23 febbraio 1996, essendo impegnato nel contempo anche nella direzione di Club 3. Nel maggio 2008 è alla guida delle emittenti Telenova e Telesubalpina, che in Lombardia e in Piemonte fanno riferimento al Gruppo San Paolo.
Attento estimatore del Concilio Vaticano II, ha partecipato con passione alle vicende della Chiesa, seguendone con attenzione gli sforzi di dialogo e confronto ecumenico e interreligioso, ricercandone i punti di contatto più avanzati con la modernità e il mondo contemporaneo, raccontandone le sfide più stringenti e offrendo un’informazione a 360 gradi delle cronache e degli eventi.
Più volte, dalle pagine dei mensili da lui diretti e dagli schermi televisivi, ha voluto richiamare l’attenzione sulle questioni che devono ispirare un’informazione corretta, da vivere come missione evangelizzatrice nel solco del carisma del fondatore di San Paolo, il beato don Giacomo Alberione. Nel riferimento all’insegnamento, anche in questo campo, del cardinale Martini e del cardinale Tettamanzi, don Marras, nei giorni immediatamente successivi alla sua nuova nomina (per cui lascerà Telenova), ha delineato quella che è e rimane la sua visione dei media, attraverso tre icone martiniane: la positività di cui è portatrice la comunicazione, come emerge dalla Lettera pastorale Il Lembo del mantello; la necessità di porre i “mercanti”, ossia coloro che alimentano lo scontro e la contrapposizione “urlata”, «fuori dal tempio della comunicazione» (per usare sempre un’espressione dell’allora Arcivescovo di Milano); infine, la convinzione che, tra i molti talenti donatici dal Signore, quello dell’informazione non è accessorio, ma fondamentale per dare “colore” alla vita, ai rapporti umani e alla speranza per un domani migliore. Guiderà tutti i Paolini d’Italia per i prossimi quattro anni. È don Vincenzo Marras, 59 anni appena compiuti, sacerdote da oltre un trentennio, nominato la scorsa settimana dal Superiore Generale don Silvio Sassi Padre Provinciale della Congregazione San Paolo per il nostro Paese.Don Marras, una lunga carriera e passione giornalistica che lo hanno reso noto al grande pubblico, dopo aver compiuto gli studi filosofici e teologici e aver conseguito la specializzazione in Comunicazione presso la Facoltà di Scienze dell’Educazione dell’Università salesiana di Roma, è divenuto prete nel 1979 e giornalista professionista dal 1984.Lavorando al mensile di cultura e attualità religiosa Jesus, ne è stato nominato vicedirettore nel 1987 e direttore il 23 febbraio 1996, essendo impegnato nel contempo anche nella direzione di Club 3. Nel maggio 2008 è alla guida delle emittenti Telenova e Telesubalpina, che in Lombardia e in Piemonte fanno riferimento al Gruppo San Paolo.Attento estimatore del Concilio Vaticano II, ha partecipato con passione alle vicende della Chiesa, seguendone con attenzione gli sforzi di dialogo e confronto ecumenico e interreligioso, ricercandone i punti di contatto più avanzati con la modernità e il mondo contemporaneo, raccontandone le sfide più stringenti e offrendo un’informazione a 360 gradi delle cronache e degli eventi.Più volte, dalle pagine dei mensili da lui diretti e dagli schermi televisivi, ha voluto richiamare l’attenzione sulle questioni che devono ispirare un’informazione corretta, da vivere come missione evangelizzatrice nel solco del carisma del fondatore di San Paolo, il beato don Giacomo Alberione. Nel riferimento all’insegnamento, anche in questo campo, del cardinale Martini e del cardinale Tettamanzi, don Marras, nei giorni immediatamente successivi alla sua nuova nomina (per cui lascerà Telenova), ha delineato quella che è e rimane la sua visione dei media, attraverso tre icone martiniane: la positività di cui è portatrice la comunicazione, come emerge dalla Lettera pastorale Il Lembo del mantello; la necessità di porre i “mercanti”, ossia coloro che alimentano lo scontro e la contrapposizione “urlata”, «fuori dal tempio della comunicazione» (per usare sempre un’espressione dell’allora Arcivescovo di Milano); infine, la convinzione che, tra i molti talenti donatici dal Signore, quello dell’informazione non è accessorio, ma fondamentale per dare “colore” alla vita, ai rapporti umani e alla speranza per un domani migliore. – – L’intervista (video)

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