Famiglia & lavoro LA PRECARIETÀ SI RITORCE SULLA QUALITÀ DELLA VITA

Don Gino Rigoldi, Comunità Nuova UMANITÀ A TUTTO CAMPO, ECCO IL SEGRETO DEL DIALOGO IN FAMIGLIA

Testimonianza di una monaca di clausura LE GRATE NON SEPARANO DIO DAL MONDO

Da un indagine sulle scelte vocazionali dei giovani MOLTE PARTENZE, POCHI ARRIVI

UN CONVEGO A 40 ANNI DALLA MORTE

La fine del conflitto nell’Ulster L’IRLANDA FA LA PACE CON SE STESSA

Ludoteca a San Vittore per i figli dei detenuti ASPETTANDO DI INCONTRARE PAPÀ

Intervista al cardinale Dionigi Tettamanzi PRESENTATA AL PAPA LA “FOTOGRAFIA” DELLE DIECI DIOCESI LOMBARDE

La scheda DIOCESI DI BRESCIA

Nel regno di re Resegone e regina Grigna LECCO, UN CARNEVALONE PER TUTTI I GUSTI

A Varedo i genitori si raccontano ESSERE COERENTI E SAPERSI METTERE IN DISCUSSIONE

Intermezzo musicale durante la Veglia di preghiera per le Vocazioni WOLFGANG AMADEUS MOZART Larghetto dal Quintetto in La maggiore per clarinetto e archi K 581

Come rispondere alla chiamata del Signore UNA COMUNIONE FRA CARISMI DIVERSI

Media & minori CHE COSA GUARDANO ALLA TIVÙ?

Dare aiuto e ricevere affetto SCAMBIO TRA GENERAZIONI

Il 27 marzo si è tenuta l’ultima catechesi quaresimale dell’Arcivescovo su Telenova e Radio Marconi «FAMIGLIE, SIATE PADRONE DEL VOSTRO TEMPO»

Esperienze di vita da Novate Milanese «ANCHE NELLA PROVA SONO STATA FORTUNATA»

NELLE TENEBRE DEL GOLGOTA

Maria UN GRANDE DONO, UNA MADRE PER TUTTI - Maria, ai piedi della croce, sperimenta il dolore per la perdita del Figlio e lo stupore per una “nuova maternità”, quando lo stesso Gesù consegna a lei il discepolo amato con le parole «Ecco tua madre». Una nuova maternità che non esclude nessuno, che si china sui deboli, sugli esclusi, sugli emarginati, sui peccatori. Cioè su tutti noi. di Dora Castenetto - Nelle tenebre del Golgota Maria ha chiuso gli occhi, il volto pallido come il velo che l’avvolge quasi fosse un sudario. Davvero non può più reggere la vista di quel Figlio straziato che pende dal legno della Croce, e che Grunewald, in questa Pala di Isenheim, ha dipinto con una tragicità che rasenta la ferocia. A sorreggerla, fedele al mandato del suo Signore, Giovanni l’apostolo, che la cinge con un braccio, mentre l’altra mano serra il gomito della Vergine, in un gesto di protezione e di ricreata intimità. Macchie, insieme, di luce e di colore che emergono dalle tenebre del Golgota. (Grunewald, 1515, Colmar)

L’ABBRACCIO DISPERATO DELL’ISCARIOTA

Giuda FRATELLO NOSTRO E DELL'UMANITÀ - Ecco alcuni stralci dalla provocatoria omelia del Giovedì santo 1958 dell’allora parroco di Bozzolo (Mn). Nella lettura di don Primo Mazzolari la follia dell'Apostolo che ha tradito diventa la miseria di tutti noi. Ma il peccato più grande non è tradire, è perdere la speranza nel perdono divino. di Primo Mazzolari - L’abbraccio disperato dell’Iscariota Una forza disperata spinge Giuda. La forza stolta di chi non vuol più ragionare, di chi non vuol più ascoltare, per paura forse di capire. Il Cristo quasi vacilla sotto l’urto dell’Iscariota. E si lascia stringere dal traditore, senza ricambiare l’abbraccio, lui che ha abbracciato le folle, e che dall’alto della croce continuerà ad abbracciare il mondo. Non c’è incrocio di sguardi: Gesù chiude gli occhi, mentre quelli di Giuda fissano il nulla, orbite vuote di chi non vede ormai che l’abisso. Caravaggio offre qui una delle sue prove più intense ed emozionanti, ritraendo se stesso in quell’uomo che alza la lanterna. (Caravaggio, 1598, Dublino)

Intervista a padre Trajan Valdman NON PARLARE SOLO DI DIO, MA VIVERE CON DIO