Intervista |
22 Dicembre 2020
La Chiesa, con l’autorizzazione di papa Francesco alla Congregazione delle cause dei santi a promulgare il decreto, riconosce il giudice ucciso nel 1990 dalla mafia come “martire in odium fidei”. Come afferma don Giuseppe Livatino, postulatore della fase diocesana del processo di beatificazione: «Rosario non faceva il giudice per infliggere delle pene, ma giudicava per poter riportare in qualche modo l'ordine voluto da Dio».